Per decenni la tv è stata piena zeppa di soap opera, telefilm polizieschi e serie con protagonisti medici e avvocati. Un panorama piuttosto monotono, con le solite cause all’ultima prova indiziaria, relazioni complicate, amori strappalacrime ed interventi eroici di chirurghi con il ciuffo cotonato.Grazie a telefilm come “Twin Peaks” però, da circa 20 anni il panorama televisivo è cambiato: le serie di genere mietono successi e spesso si distinguono per una grande qualità delle storie e per l’impegno produttivo.Uno dei generi più prolifici è l’horror, come dimostra il moltiplicarsi di show con protagonisti vampiri e licantropi – moda che è passata dalla tv al cinema generando il ciclone mediatico “Twilight” – e il recente successo di “American Horror Story”, che può anche vantare il Golden Globe a Jessica Lange come attrice non protagonista. L’horror in tv non è una moda del momento però, il genere ha infatti una storia ricca che comprende molte ‘perle’ passate sul piccolo schermo, a cui hanno lavorato attori e registi divenuti poi delle star mondiali. Vediamo quindi quali sono le serie horror più innovative, amate e di successo del piccolo schermo, a partire da “Supernatural”, serie con protagonisti i fratelli Winchester. 9. The walking dead (2010 -) 8. Belfagor ovvero il fantasma del Louvre (1965) 7. Kolchak: The Night Stalker (1974 - 1975) 6. True Blood (2008 - ) 5. Freddy's nightmares (1988 - 1990) 4. Buffy l'ammazzavampiri (1997 - 2003) 3. Un salto nel buio (1984 - 1988) 2. Mistero in galleria (1970 - 1973) 1. Masters of Horror (2005 - 2007)
10.Supernatural (2005 -)
La serie sui fratelli Winchester, Dean (JensenAckles) e Sam (Jared Padalecki), impegnati nella caccia al demone che ha uccisola loro madre, ha fatto appassionare milioni di teenagers al genere horror,anche grazie al carisma dei due protagonisti che, con la loro mitica ChevroletImpala nera del '67, sono dei veri e propri cowboys dell'occulto, sempre acaccia di mostri. Oltre ad essere un vero e proprio catalogo sulsovrannaturale, in ogni puntata è infatti rappresentato un demone diverso,"Supernatural" è soprattutto una serie sulla famiglia, su quantosiano importanti i legami di sangue e quanto sia necessario lottarecostantemente per tenerla unita.
Tratta dall'omonimo fumetto di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, la serie creata dal regista Frank Darabont segue le vicende di Rick Grimes (Andrew Lincoln), poliziotto che si risveglia dal coma in un mondo invaso dagli zombi, in cui i pochi superstiti devono lottare per sopravvivere. Con uno degli episodi pilota più belli nella storia della televisione, "The walking dead" pesca a piene mani da tutto il repertorio zombi per mettere in scena una storia che mostra le creature claudicanti come la prova fisica che un mondo basato sullo sfruttamento altrui, sulla sopraffazione e sul consumo sfrenato non è più possibile.
Sequel dei film per la televisine "Una storia allucinante" (1972) e "Lo strangolatore della notte" (1973), la serie narra le vicende di Carl Kolchak (interpretato da Darren McGavin, protagonista anche delle due pellicole) reporter investigativo con una predilezione per i casi riguardanti il soprannaturale. La serie ha influenzato molto il genere, tanto da essere stata la fonte di ispirazione per "X-files", come ammesso dal suo creatore Chris Carter, e nel 2005 la ABC ne ha prodotto un remake dal titolo "Night Stalker".
Ispirata al personaggio creato da Wes Craven, la serie ha come voce narrante Freddy Krueger in persona, il mitico Robert Englund, che introduce ogni episodio facendo il suo macabro commento. Ogni puntata è autoconclusiva e tutte le vicende si svolgono sempre nella città di Springwood in Ohio. Trainata dal successo della serie cinematografica, "Freddy's nightmares" è un cult per tutti i fans di Krueger, che nell' episodio storico "No more nice guy" diretto da Tobe Hooper, regista di "Non aprite quella porta", diventa di nuovo protagonista assoluto per la gioia dei suoi ammiratori. Da segnalare un giovanissimo Brad Pitt nell'episodio "Black Tickets".
Creata da Joss Whedon, autore anche dell'omonimo film del 1992, "Buffy l'ammazzavampiri" è una delle serie tv più amate e di culto di tutti i tempi. Le vicende di Buffy Summers (Sarah Michelle Gellar), studentessa liceale di giorno e cacciatrice di vampiri di notte, hanno portato nuovamente in auge vampiri e simili, dieci anni prima di "Twilight". La serie è diventata un fenomeno culturale, facendo dei suoi protagonisti delle vere e proprie icone pop. Ironica, piena di riferimenti ad altri generi, come fumetto, musica e cinema, prima serie in assoluto a realizzare un episodio musical, il capolavoro "Once more with feeling", "Buffy l'ammazzavampiri" è un capitolo imprescindibile della storia della televisione, non solo del genere horror.
Ideata dal maestro dell'horror George A. Romero, "Un salto nel buio" (in originale "Tales from the dark side") comprende 90 episodi autoconclusivi con soggetti firmati da autori illustri: oltre allo stesso Romero, tra gli sceneggiatori ci sono infatti Stephen King, Clive Barker e Michael Bishop. Da segnalare la regia dell'episodio numero 84 affidata a Jodie Foster (la prima della sua carriera) e la presenza di attori di spicco tra cui Cab Calloway, Christian Slater e Seth Green.
La serie (in originale "Night gallery") è un vero e proprio cult per gli amanti del genere: ogni episodio è preceduto da un'introduzione ambientata in una galleria d'arte dove viene mostrato un dipinto rappresentante la storia che sta per essere raccontata. Oltre ad essere un'ottima serie horror, con episodi storici come "Caterpillar", "Mistero in galleria" segna anche il debutto alla regia dell'allora ventunenne Steven Spielberg, autore del pilot. Durante le tre stagioni dello show moltissime star hanno partecipato agli episodi, tra cui: Orson Welles, Diane Keaton, Leslie Nielsen, Leonard Nimoy, Vincent Price, Mickey Rooney, David Carradine, Mark Hamill, Sandra Dee, Sally Field, Zsa Zsa Gabor e Adam West.
Nel 2002 in un ristorante a Sherman Oaks, in California, dieci registi specializzati in horror cenavano in maniera informale tra battute, cameratismo e citazioni cinefile. I presenti erano: John Carpenter, Dario Argento, John Landis, Joe Dante, Guillermo Del Toro, Don Coscarelli, Tobe Hooper, Larry Cohen, Stuart Gordon, Bill Malone e Mick Garris. In quell'occasione Guillermo Del Toro fece gli auguri a una signora che festeggiava il compleanno nello stesso ristorante dicendole: "I maestri dell'orrore le augurano buon compleanno". Da quell'incontro Mick Garris ebbe l'idea di creare una serie tv con episodi autoconclusivi girati da ognuno dei suoi colleghi e amici registi. Il resto è storia: in due stagioni la serie "Masters of Horror" ha dato luce a dei piccoli capolavori di 60 minuti diretti dai più grandi registi horror viventi. Al nucleo originale si sono poi aggiunte firme di prestigio come Takashi Miike, Tom Holland e Rob Schimidt. Con una scuderia di maestri così prestigiosi "Masters of Horror" vince a mani bassi il titolo di migliore serie horror di tutti i tempi.
Pubblicato su TvZap.
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