“Passò la mano sulla copertina de “La pelle”, alleviando il dolore del titolo e lavando via le ferite dei paragrafi. Poi mi disse di leggerlo e basta, e che se mi fossi imbattuto in qualcosa che non capivo mi avrebbe aiutato a lei a non averne paura. Forse è anche per questo che i libri, ancora oggi, mi rasserenano.”
“Non avere paura dei libri” (Hacca, maggio 2013) non è un libro come tanti, probabilmente non può neppure essere definito un romanzo, questo per il semplice fatto che rappresenta molto di più. Potrebbe risultare riduttivo anche parlarne come di un diario o di un’autobiografia.
La creazione di Christian Mascheroni è una confessione, un rievocare memorie mai sopite ed ancora dolorosamente presenti nella sua vita. “Non avere paura dei libri” è un frammento di vita che l’autore ha deciso di offrire ai lettori, in modo sentito, coraggioso, doloroso.
La narrazione, che si sviluppa dall’infanzia dello scrittore ai giorni nostri, mostra lo stretto rapporto d’amore e odio con la madre e in particolare quello con i libri, colonna sonora delle loro vite. In questa cornice è presente anche il padre, in maniera a tratti marginale ma comunque rilevante, soprattutto in determinati momenti.
E ad emergere sono le delicate personalità di una famiglia che non desidera altro che trovare un equilibrio nel mondo ma troppo spesso i genitori influenzano inevitabilmente le vite dei figli e così come la vita di Christian Mascheroni è stata condizionata dai disagi della madre, allo stesso modo la madre lo è stata dalla famiglia con la quale crebbe a Vienna.
Ed ecco scaturire la presunta inadeguatezza di un figlio che avverte di non essere sufficiente per quella madre troppo attaccata al passato ed incapace di liberarsene tanto da autoinfliggersi un male profondo del quale nessuno, se non lei stessa, ha realmente compreso l’origine e la spessore.
Un figlio inesorabilmente legato alla madre, figura dominante della sua vita, della sua infanzia e della sua intera vita. Una madre capace di fargli raggiungere le stelle ed un attimo dopo le fiamme dell’inferno tracciando un’impronta indelebile.
Ma quello che si coglie centralmente è il legame indissolubile con i libri, ogni momento della vita dello scrittore e della madre è stato scandito da un libro. Una vita nei libri, per dimenticare, per viaggiare nello spazio e nel tempo e per visitare nuovi luoghi dell’immaginario.
Il percorso di vita e di formazione dello scrittore si è svolto tramite i libri: la madre lo portò ad affrontare libri con tematiche importanti fin da piccolo, adoperandoli come maestri che potevano insegnare tanto in modo molto più semplice rispetto agli insegnamenti tradizionali. Ne nasce un forbito elenco di letture dell’autore tramite il quale il lettore ha la possibilità di venire a conoscenza di nuovi volumi e di prendere spunti per nuove letture.
Una madre che è stata musa ispiratrice, creatrice di una passione che dalla lettura è sfociata nello scrivere. Quella madre viennese che ha portato in Italia le sue conoscenze, la sua lingua e le sue tradizioni rendendo l’esistenza della sua famiglia ancora più ricca e gioiosa.
Un libro per chi ama i libri, che in alcuni punti potrebbe certamente risultare noioso ai non-bibliofili ma che con le parole dolenti di Christian Mascheroni non mancherà di commuovere e far riflettere.
Perché in fondo la sua storia è quella di tanti altri figli e di altrettante madri per i quali la vita non è sempre stata così semplice.
Written by Rebecca Mais