Non avrai altro dio al di fuori di me, questo mi ha fatto pensare

Qualche giorno fa, discutevo al lavoro della proposta di legge sul testamento biologico e mi sono sentita dire che colui che la sta portando avanti se ne intende. E' un medico. Vero. Ma è anche un adepto dell'Opus Dei. Parlo di Raffaele Calabrò, che non è solo nella sua devozione: è con lui la moglie Giovanna Perrone, la madre Elisa Calabrò, decana, la sorella Lea, sposata con un altro devotissimo. Un'allegra famiglia unita sotto il credo di Escrivà de Balaguer. Partendo dal presupposto che difenderò a voce alta l'idea che la vita appartenga a noi e non al governo né alla Chiesa, mi chiedo: quanta laicità può esserci in una proposta di legge fatta da un membro dell'Opus Dei? Oppure c'è il rischio che questa proposta sia stata influenzata dai fumi prodotti dall'appartenenza a questa "setta"?