... e parliamo di politica

Già, appunto, la credibilità! Guardatevi intorno. Anche nel nostro "mondo piccolo", non ci si confronta con i partiti, bensì con la loro crisi, soprattutto di autorevolezza che molto spesso si traduce in arroganza.
L’unica soluzione è una ripartenza da zero, con partiti nuovi e facce nuove.
Questo chiedono i cittadini elettori, di destra e di sinistra. Chi lo capisce per primo vince.
Su questo terreno, a livello locale l'altra carta da giocare è quella del civismo; cioè della rappresentanza vera degli interessi del cittadino, non l'improvvisata costola elettorale di questo o quel raggruppamento partitico, ma un civismo di tutti i giorni, legato al territorio dove si vive, che finirebbe per essere il primo riferimento vero, vitale, riconoscibile, attraverso cui canalizzare e dare risposte ai problemi del nostro territorio e della gente che lo abita, lavorando, mettendo su famiglia, crescendo i figli e ponendo le basi per consegnare a loro un futuro di opportunità nella pluralità di interessi in una società aperta dove si confrontano idee e programmi.
In chiusura, da liberale, non posso fare a meno di segnalare, come ricorda Piero Ostellino ("Lo Stato canaglia" Rusconi Editore), che le nostre istituzioni pubbliche e le nostre forme di organizzazione sociale riflettono una cultura statalista, dirigista, protezionista, in una parola, illiberale. L'Italia conserva dell'autoritarismo fascista e del totalitarismo comunista il pregiudizio ideologico nei confronti dei diritti soggettivi e naturali dell'individuo; al contrario occorrerebbe una bella cura dimagrante dell'invadenza dello Stato. Ho finito, anche se in verità tutto deve ancora iniziare, ma questo vuol essere null’altro che, come si diceva una volta, un contributo al dibattito. http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane