Non “beviamoci” le bugie, la verita’ sull’acqua siciliana/1: gli artigli delle multinazionali

Creato il 09 marzo 2015 da Michelebarbera
Le multinazionali sono come il diavolo: il loro più grande inganno è quello di far credere che non esistono. La nostra indagine sull’acqua siciliana inizia proprio dove dovrebbe finire. In questo post denunceremo come due pericolosissime multinazionali si sono infiltrate come un virus maligno nell’acqua siciliana da Siciliacque alla famigerata Girgenti Acque. E sono ancora lì come coccodrilli affamati in attesa di poter dare il colpo mortale con la connivenza corrotta di funzionari e politici. Voglio dare subito questa notizia proprio per tagliare la testa al coccodrillo, impedire che mentre alla base si combatte una lotta tra disperati, a monte c’è già chi si spartisce la torta. Sembra quasi un paradosso che le multinazionali si accaniscano contro una regione secolarmente siccitosa e scarsa d’acqua. Non è così. Per loro vale la regola che dove c’è più bisogno, maggiore è il profitto.In Sicilia c’era una volta l’EAS, pachidermico carrozzone politico-burocratico, cronicamente ammalato di “appalticismo”, oltre che di apatica inefficienza. L’ipocrisia politica, anziché migliorare l’EAS ne ha fatto merce di svendita: è subentrata SICILIACQUE s.p.a., presentata come modello di efficienza e di economicità. In breve, ha sdoganato l’ingresso dei privati nel business dell’acqua in Sicilia. Fatemi il favore di vedere la composizione di SICILIACQUE: solo il 25% è di proprietà della Regione Siciliana. Insomma, capitelo bene: SICILIACQUE E’ UNA SOCIETA’ PRIVATA IN MANO A PRIVATI. E l’altro 75%? A seguire i passaggi di quote sociali nell’ultimo quinquennio c’è da farsi venire il mal di capo. Di fatto l’azionista che ha acquisito quote su quote nell’ultimo periodo, con una scalata silenziosa, ha un solo nome “finale”: VEOLIA, ipertrofica ed avida multinazionale francese di monopolio delle acque.  E’ lei l’azionista di riferimento di SICILIACQUE s.p.a. E’ lei di fatto la padrona della maggior parte delle risorse idriche in Sicilia.VEOLIA è un nome che sembra quello di un assorbente femminile. Non vi ingannate. E’ il coccodrillo. VEOLIA ha origini dalla società lionese delle acque, ma, come una massa tumorale, si è ipertrofizzata. Andate a controllare il sito dell’organizzazione in Italia di VEOLIA, troverete almeno NOVE società che si incastrano fra loro, fra cui la Veolia Acqua Compagnia Generale delle Acque s.r.l., “holding del gruppo in Italia” “incaricata di diffondere i valoridel Gruppo”, la famigerata SIBA s.p.a, appaltatrice di opere idrauliche, la SAGIDEP s.p.a. gestore delle acque nel nord-ovest italiano, sino a noi: la SICILIACQUE s.p.a., definita nel sito “operativa in Sicilia per la gestione dell’acqua all’ingrosso”. Sì, proprio così all’ingrosso. L’acqua siciliana è finita come una merce nella vetrina di una multinazionale. Non gliene fotte niente della gente, degli impianti, dell’economia, dell’efficienza o di altro. Gli interessa l’acqua. All’ingrosso. E al dettaglio? E’ giusto. Al dettaglio in Sicilia troviamo un’altra multinazionale, implacabile e silenziosa come una malattia letale: AQUALIA, il nome che ricorda quello di uno shampoo alle alghe. Infida e pericolosa come un serpente. AQUALIA è di origini spagnole, ma – brava lei – ha ramificazioni in Portogallo, Cecoslovacchia, etcc… E l’Italia? Massì, ci siamo anche noi nella vetrina di questa compagnia. Con Caltanissetta e precisamente con “CALTACQUA”, assegnataria degli impianti nel nisseno. CALTACQUA è nelle solide mani della multinazionale spagnola. AQUALIA è fra i soci di ACOSET s.p.a., famigerata società privata che gestisce l’acqua dei catanesi (ahiloro!). ACOSET è azionista di riferimento di GIRGENTI ACQUE (25% alle penultime statistiche).  E finalmente ci siamo. Amministratore delegato, cariche tecniche: sono in mano a gente designata dall’ACOSET s.p.a.. Voi pensate che dietro GIRGENTI ACQUE s.p.a. ci sia solo qualche onusto imprenditore agrigentino e la solita “carrettata” di amici politicamente orientati? Forse, ma loro sono lì a sgranocchiare qualche ossicino di scarto. Guardate oltre. Il coccodrillo. Sotto il pelo dell’acqua. Dorme, pare dormire, ma ha le fauci spalancate, i denti sporchi di sangue. Girgenti Acque agisce con i crismi del profitto e del potere, anche mediatico. La lobby delle società sull’acqua cresce di giorno in giorno in parallelo con la debolezza del potere pubblico. E ciò nonostante già in Italia si contano a decine gli scandali con le società concessionarie dei servizi sull’acqua tesi a massimizzare i profitti. Sono questi i “valori” che dicono di propagare con i loro affari milionari? O è solo il morso del coccodrillo?Da noi tutto questo è stato consentito dalla Regione Siciliana. I nostri governanti si sono messi il cappio al collo da soli. E le multinazionali non temono le pastoie burocratiche, i ritardi, le lungaggini e sanno aspettare, negoziare, tentare. Ricordate: con il diavolo non si scende a compromessi, per buttarlo fuori, ci vuole l’esorcismo, per quanto doloroso possa essere. Per riconquistare l’acqua pubblica, la Regione dovrebbe iniziare da lì: buttiamo fuori i privati da SICILIACQUE s.p.a., frutto di un patto scellerato consumato alle spalle dei siciliani.
E per favore, non credete ai bilanci “in rosso” di società come Girgenti Acque: sono lacrime… di coccodrillo. L’imprenditore se vede che l’affare va male, abbandona, non moltiplica la sua partecipazione nella società.QUALCHE DATO? (dal provv.to n.14107 dell'AGCM): COMPAGNIE GÉNÉRALE DES EAUX SCA (di seguito, CGE) è una società in accomandita che opera a livello europeo, nel settore della gestione del ciclo idrico integrato. CGE è la holding della divisione Acqua di Veolia Environnement, società di diritto francese attiva nei settori dell’energia, dell’acqua, dei rifiuti e dei trasporti; la divisione Acqua è operativa anche nel trattamento delle acque reflue, nonché nella progettazione di soluzioni tecnologiche e nella realizzazione di infrastrutture. Nel 2003 il gruppo Veolia ha realizzato un fatturato consolidato a livello mondiale di circa 29 miliardi di euro, di cui 23 miliardi negli Stati membri dell’Unione Europea e 585 milioni in Italia. ENEL HYDRO S.p.A. (di seguito, Enel Hydro) è una società attiva nella progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche e nella gestione del servizio idrico integrato. L’intero capitale sociale di Enel Hydro è detenuto da Enel S.p.A. (di seguito Enel), il principale operatore nazionale del settore elettrico, che svolge attività di produzione, trasmissione, distribuzione e vendita di energia elettrica. Enel è anche presente nei settori delle telecomunicazioni, dell'engineering, del contracting immobiliare, idrico e della distribuzione del gas metano. Il fatturato consolidato, realizzato in Italia da Enel Hydro, nel 2003, è stato di circa 30 milioni di euro. IDROSICILIA S.p.A. (di seguito, Idrosicilia) è una società costituita nel 2003 tra le società del raggruppamento temporaneo di imprese che hanno partecipato alla gara indetta dalla Regione Sicilia per individuare il socio privato di Sicilacque S.p.A., società mista partecipata dall’Ente Acquedotti Siciliani e dalla Regione Sicilia per la gestione dell’adduzione a circa un terzo della popolazione siciliana. Idrosicilia detiene il 75% del capitale sociale di Sicilacque.Idrosicilia è controllata congiuntamente da Enel, da un lato, e da un pool di investitori (COMPAGNIE GÉNÉRALE DES EAUX SCA, 5%; Acqua S.p.A., 10%; Siba S.p.A., 5%; Emit S.p.A., 5%; PT S.r.l., 5%; Amitech Spain S.A., 10%). Nel 2003, Idrosicilia, anno della sua costituzione, non ha dichiarato alcun fatturato, pur disponendo di investimenti milionari.

SICILIACQUE s.p.a. fa bella mostra anche nella controllata di VEOLIA, la società SIBA, ecco la news direttamente dal sito di quest'ultima società:  
Siciliacque Spa. La società, in seguito all’aggiudicazione di una gara, è concessionaria fino all’anno 2043 della Regione Sicilia per la gestione del solo servizio di grande adduzione consegnando ai serbatoi di circa 130 comuni acqua potabile; inoltre serve più di 2000 utenze commerciali, industriali, domestiche e di servizio dislocate lungo il tracciato degli acquedotti. Le utenze in questione sono indicate come esterne, per evidenziare la differenza dalle utenze interne ai centri urbani, servite dal gestore della rete interna. La partecipazione di SIBA è del 75% esprimendo altresì la figura dell’Amministratore Delegato.
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