E' da giorni che la storia del piccolo Andrea (rinominato "Il ragazzo dai pantaloni rosa"), il 15enne "uccisosi" con una sciarpa presso la propria abitazione a Roma, sta echeggiando per tutto il Web (già, perchè né Rai né Mediaset, le stesse che noi sostentiamo con i nostri soldini, hanno speso una misera parola sulla sua morte)
Si è parlato molto, si è detto molto, si è fatto molto: fiaccolate, gesti di solidarietà e quant'altro.
Paola Concia, addirittura, parla di "sentenze azzardate"...ma io di azzardato vedo solo le sue affermazioni; ma poi, basate su quali fondamenta: una breve visita presso la scuola di Andrea? Mi pare davvero un pò poco come elemento, Onorevole Concia.
La Concia cosa credeva di capire in 2 misere ore? Cosa pensava di constatare di diverso in un paio d'ore, per giunta nei panni di parlamentare? Ma non scherziamo, dai, per favore!
Per poter capire davvero se in quel contesto specifico regni un ambiente scolastico ostile o meno alle diversità, beh, devi passarci del tempo, molto tempo
(altro che 2 ore)...e possibilmente nei panni di un ragazzino 15enne!
Un tarlo.
I compagni sostengono che la pagina
facebook "
Qndria Iperracatina (il ragazzo dai pantaloni rosa)", utilizzata per deriderlo pubblicamente, sia stata aperta insieme a lui; ok, allora io mi domando: perchè, dopo la tragedia, furono repentinamente cancellati i post e subito dopo fu chiusa? Per quale ragione chiuderla se si ha la coscienza pulita?
La madre
(come il resto della famiglia) sostiene che Andrea non fosse gay e il giorno dei funerali dice:
"se fosse stato gay me lo avrebbe detto senza vergogna".
Le sue parole sono comprensibili, sono le parole di una madre distrutta dal dolore che in questo momento pensa solo a piangere il proprio figliolo.
Ok, a me poco importa se fosse gay o meno, quello che per me è importante
(oltre al fatto che sia morto un essere umano, qualsiasi sia stata la sua preferenza sessuale etc.), è tutt'altro. Mettiamo che, appunto, non fosse stato gay...però, guardate un po': veniva additato, schernito e deriso per i suoi atteggiamenti sopra le righe, secondo ai compagni, riconducibili all'essere omosessuale
(così sembra essere emerso dalla pagina facebook, fatta abilmente sparire subito dopo aver saputo della tragedia); ecco, io credo che ci siano tutti i presupposti per poter parlare di omofobia.
Non bisogna essere per forza gay per subire atti omofobici...basta che qualche omofobo creda tu lo sia.
Esempio. Mettiamo che passeggiando per strada mi gridano "frocio di merda"...benché io sia eterosessuale, rimane
il fatto che si sta parlando di un atto omofobico a prescindere da quella che poi sia la mia verità!
Non credo ci voglia una scienza per poter capire un ragionamento così elementare.
Comunque, gay o non gay, Andrea veniva deriso dai compagni per il suo essere fuori dagli schemi...poche storie.
Spero si faccia chiarezza e giustizia...perchè più nessun* ragazz* debba pagare un prezzo così alto solo per poter essere se stess*.
Ciao Andrea...con questa canzone
(la stessa che, non so come, non so perchè, è uscita dal nulla durante la fiaccolata di Milano) ti rivolgo il mio ultimo caloroso saluto.
Sappi che non ho mai creduto nelle coincidenze.
I did it my way
Vi abbraccio
Marco Michele Caserta
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