Vorrei sperare che questa mossa dei dieci saggi sia solo melina, in attesa dell’elezione del nuovo Capo dello Stato, o una raffazzonatura preventiva alla meno peggio, in vista della riapertura delle borse; perchè mi viene impossibile credere che Napolitano pensi veramente che, da un concistoro così bislacco, possano sortire idee utili per avviare le riforme.
In caso contrario, vorrebbe dire che, dopo aver raggiunto il fondo, abbiamo iniziato a scavare. Pensare di poter ripetere l’esperienza olandese del 2010, proponendo una lista di nomi legata a doppio filo a un ventennio fallimentare, è demenziale, beckettiano. Di veri saggi, uomini e donne, di destra e di sinistra, l’Italia è piena.
D’altronde, non si tratta di formare un governo, ma di costruire una piattaforma programmatica e su quella base formare un esecutivo politico. Sarebbe stato molto più dignitoso accantonare momentaneamente le riforme alle quali è allergico Berlusconi, piuttosto che mettere in scena questo Finale di partita, interpretato da attori così mediocri. Non c’è peggior saggio di chi non vuol capire.