Sentimento Giuseppe Piccoli su Viadellebelledonne
Materiale di e su Giuseppe Piccoli presente in questo blog:
L’oggetto da cogliere, una poesia
Questa fonte che lava la mia veste, una poesia
“L’amore senza persona” su una poesia di Giuseppe Piccoli 1
“Lettera per una domanda di perdono” su una poesia di Giuseppe Piccoli 2
“Nel folto dei padri” su una poesia di Giuseppe Piccoli 3
“Un ragazzo tranquillo” su una poesia di Giuseppe Piccoli 4
“Sentimento”
Già il letto
è colmo della mia febbre,
per questo addio
prima non saputo:
l’amore, tardi
per amore riconosciuto,
e abbandonato,
mi spoglia del mio avere.
Tanto ho acquistato
e perduto,
ho tanto misurato
che ho consumato
i cicli della vita
in una breve corsa.
Non c’è più luna
senza le sue parole,
senza la bocca sua
non c’è più luna.
Non c’è più viso
senza le sue mani,
senza le guance sue
non c’è più viso.
Non c’è più cuore
senza inciampi o rimorsi,
senza bugie segrete
non c’è più cuore.
Senza la strada lunga,
le corse, i rumori,
senza le scale buie,
senza le poche rose,
senza i colori, le voci
del suo Gauguin,
senza la stanza calda
senza il divano,
senza il cielo caldo,
senza la cortesia,
senza la promessa
e l’affrettato ritorno,
non c’è più strada
senza il veloce ritorno,
non c’è più viso
senza il veloce ritorno.
Non c’è più lago
senza il veloce ritorno.
Non c’è più lettere
senza la lunga strada
che mi porta dentro
la bugia segreta
di non amarti amandoti,
di rifugiarti cercandoti,
di sparire in tua presenza,
caldo di rimorsi, caldo
di lunghe corse,
e della luna inesistente.
Vedi là sulla città
scomparsa
tracciato a scritte di fuoco
l’addio; e l’addio;
e l’addio
che percosse la mia memoria,
l’addio che rese nudo
il mio corpo solo,
e il lamento
che il mio corpo nudo,
solo,
fece il garofano
che tu strappasti,
accogliendo subito
le mie parole d’addio.
Perché allora
non mi rinnegasti
dentro il mio dubbio;
perché non giudicasti
che insanamente ti dicevo
addio.
da Chiusa poesia della chiusa porta, Bertani editore, Verona, 1987