Agatha Christie - ormai Mallowan - si è sposata con il noto archeologo Max e ha preso a girare il mondo orientale, tra rovine e civiltà antiche. L'incontro con Max, fonte di ispirazione per il libro, è avvenuto proprio in Mesopotamia. E mentre il marito scava per scoprire nel passato, parallelamente lei continua in quella che è la sua abilità maggiore: trivellare nei misteri dell'animo umano. In fondo, l'equazione tra lo studioso che scende nelle viscere della terra per rivelare segreti sepolti e l'investigatore che cerca verità tra chi quella terra calpesta a volte indegnamente è abbastanza attendibile.
Ecco perché Murder in Mesopotamia (1936) o Non C'è Più Scampo - come lo chiama la Mondadori - è un romanzo che ripaga sotto entrambi gli aspetti. La Christie, memore delle sue esperienze sul campo, descrive con certosina attenzione il sito iracheno dove si concentra l'azione archeologica e criminologica dei protagonisti, tra vasi cesellati, maioliche in frantumi e ossa ritrovate. Louise Leidner è una donna affascinante che - come la Christie - accompagna il marito archeologo ad ogni spedizione insieme ad una comitiva di ricercatori che alloggiano sotto lo stesso tetto, durante la missione. Preoccupato per la salute dei suoi nervi piuttosto scossi da una inspiegabile serie di "apparizioni" e lettere minatorie, il consorte Eric Leidner decide di assumere un'infermiera professionista che possa tenerla d'occhio durante la sua assenza dagli alloggi. Sarà proprio l'infermiera a descrivere in prima persona - e in uno stile "a diario" - ciò che avverrà dopo il suo arrivo al campo. Louise Leidner stabilisce subito un rapporto di simpatia e fiducia con lei, tanto da confidarle la persecuzione epistolare che sta subendo da anni per mano di un precedente marito ritenuto morto ma, in realtà, presumibilmente ancora vivo. L'ultimo messaggio ricevuto è perentorio e mette i brividi: "Sono arrivato!". Quasi come se alle parole seguissero i fatti, Louise viene uccisa poco dopo con un pesante colpo alla testa, nella sua stanza chiusa e inaccessibile dalla finestra.Amy Leatheran, l'infermiera, e tutti gli altri membri della spedizione molti dei quali - una segretaria, un canonico, un architetto, una coppia di coniugi piuttosto misteriosa - sembravano non nutrire particolare simpatia per la vittima si troveranno coinvolti in una indagine penetrante quanto uno scavo sotterraneo che non mancherà di rivelare cunicoli e stradine secondarie. Chi può aver ucciso Louise? La signora Mercado, gelosa delle attenzioni che il marito le riservava? Il prete che sembra essere tutt'altro che un bravo epigrafista? Il primo marito minaccioso che le spediva le lettere? Qualche parente vendicativo di costui, irato all'idea che Louise si sia rifatta una vita con un altro uomo? O lo sconosciuto arabo che sembra aggirarsi furtivo nei pressi degli alloggi come se volesse spiare lei o il posto?L'enigma è tutt'altro che facile, aggravato com'è dalla complicazione della stanza chiusa. Ma non c'è spazio, anche il più recondito, fosse anche sotto il suolo, che la mente di Hercule Poirot non possa schiudere o segreto che non possa dissotterrare per spiegare il presente partendo proprio dal passato. Anche se la soluzione sta in alto. Molto in alto. Come ovviamente Agatha Christie.