Premessa: è tutta colpa dei supermercati. In particolare, delle offerte del supermercato. E’ noto che solo i principianti si fanno abbindolare dai prodotti in offerta, ma a volte il principiante che è in me prende il sopravvento. Le più traditrici sono le offerte piazzate subito all’ingresso, che ti assalgono appena entri con le loro voci suadenti da sirene. All’inizio sono invitanti: “Prendi noi, poi non sai cosa trovi più avanti, se vai oltre non potrai tornare indietro”. Poi assumono un tono minaccioso: “Mii, c’è il formato famigghia, un’offerta che non puoi rifiutare!”. E’ questione di un attimo e ti trovi due tranci di salmone nel carrello, e ti senti anche a posto con la coscienza perché il pesce fa bene.
I tranci di salmone li fai alla piastra, semplicissimo. Buoni, ma se ci accompagni un kg di patate uno dei due tranci rimane lì e finisce in frigorifero. Il pesce nel frigorifero è come una bomba a orologeria, scatta il count down dei proverbiali tre giorni, settantadue ore per farlo fuori, il dannato pesce.
Ossessionato dal count down ittico, mi trovo a dover preparare il pranzo del Sabato, per il quale una mia personalissima tradizione prevederebbe la carbonara. Quindi, per salvare capra e cavoli: carbonara e salmone. L’abbinamento per un attimo mi sembra leggermente eretico, ma con una rapida ricerca scopro che l’ha fatta anche il cavoletto, quindi si può. Rispetto alla sua ricetta tolgo la pancetta e aggiungo dell’erba cipollina con il salmone, quindi:
Mettete a bollire l’acqua per la pasta, nel frattempo pulite il trancio di salmone (già cotto alla piastra) togliendo la pelle e facendolo a pezzi non troppo piccoli. Controllate di aver tolto tutte le lische. Fatelo rinvenire in padella con un filo d’olio e dell’erba cipollina tritata.
A parte sbattete i tuorli d’uovo con il formaggio (io uso metà parmigiano e metà pecorino), abbondante pepe nero, un pizzico di sale e stemperate il tutto con un cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Scolate la pasta nella padella con il salmone e unite l’intruglio carbonaro. Mescolate (a fuoco spento, basta il calore della pasta), impiattate e, volendo date ancora una spolverata di pepe e/o di formaggio.
Perdonatemi la scarsissima qualità della foto, è scattata al volo con il cellulare.
P.S. Nello slancio salutista avete comprato anche le mele, che in realtà non vi piacciono? Passate da Beppe per un dolce veloce.