Magazine Psicologia

Non ci credo se non lo vedo

Da Certifiedmentalcoachitalia

Nelle cronache sportive, politiche, economiche e sociali sempre di più si parla di “Mancanza di Testa”, “Mancanza di Concentrazione”, “Mancanza di Motivazione”.

Crollo psicologico, paura di vincere, mancanza di motivazione sono espressioni che atleti, allenatori, dirigenti usano per definire qualcosa che è accaduto, che non doveva accadere e che difficilmente si può spiegare.

Nelle cronache sportive, politiche, economiche e sociali sempre di più si parla di “Mancanza di Testa”, “Mancanza di Concentrazione”, “Mancanza di Motivazione”.

Crollo psicologico, paura di vincere, mancanza di motivazione sono espressioni che atleti, allenatori, dirigenti usano per definire qualcosa che è accaduto, che non doveva accadere e che difficilmente si può spiegare.

Sentiamo spesso dire o leggere nei diversi media sportivi e culturali: “In allenamento è un fenomeno poi in partita non rende…” o “E’ molto bravo nel suo lavoro ma quando parla in pubblico…”.

Sarebbe possibile riportare tanti esempi simili, che sembrano dimostrare l’esistenza di qualche “fattore X” che blocca le prestazioni di un atleta o di un Manager. Possiamo tranquillamente dire che spesso queste dichiarazioni sono frutto di mancanza di cultura e servono per la creazione di alibi utili a spiegare quello che non si riesce a capire.

Nella realtà oggi gli atleti lavorano duro durante gli allenamenti tecnici e atletici, ma non sempre raggiungono i loro obiettivi: a volte perché incontrano avversari più forti ma altre volte perché non si riescono ad esprimere ai loro livelli.

Cosa occorre fare? Occorre dare importanza allo sviluppo delle capacità mentali come si dà importanza alla preparazione tecnica e alla preparazione fisica.

 

Robert Neff mi ha insegnato che la ricetta è dare pari dignità allo sviluppo della preparazione mentale nei confronti della preparazione tecnica e della preparazione fisica.

Ecco perché Robert Neff e il suo Staff di Coach iniziano ad allenare a livello mentale i giovani sportivi dall’età di 14 anni consapevoli che imparare le tecniche del Mental Coaching serve a migliorare le prestazioni sportive e a gestire la competizione con i coetanei.

Questo processo nasce sopratutto dalla consapevolezza dei genitori che investire nello sviluppo delle capacità mentali porta notevoli risultati anche nel campo dello studio.

E’ necessario allora conoscere le strategie e le tecniche che permettono di controllare e gestire la propria mente.

In altre parole, se l’allenamento ha l’obiettivo di migliorare la propria performance bisogna saper valutare quali aspetti della preparazione mentale sono stati trascurati e allenarsi in quella direzione.

Solo negli ultimi anni gli atleti ed allenatori hanno iniziato ad interessarsi maggiormente allo sviluppo delle abilità mentali nella prestazione sportiva responsabilizzati dal fatto che la mente degli atleti spesso si ribella lasciando molti atleti sui blocchi di partenza.

Per risolvere queste situazioni è necessario che le moderne metodologie di allenamento si affidino e si integrino con le tecniche di Mental Coaching.

 


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