Magazine Diario personale

Non ci entra!!

Creato il 16 luglio 2010 da Musicamore @AAtzori

parcheggioDomenica ore 11, al Poetto è caos. Caos per chi come me ha pensato che si poteva andare al mare a fare un bagno. Il problema è il parcheggio. Dove?

Lascio mia madre e mia figlia allo stabilimento rassicurandole che da li a poco le avrei raggiunte, giusto il tempo di trovare un posto per l’auto.
Ho cominciato la mia avventura fatta di tentativi attese e speranze.
Ogni volta che rifacevo il giro della zona antistante il mio stabilimento, c’era sempre qualcuno che liberava un parcheggio e uno che me lo soffiava sotto il naso, si fa per dire, perchè quel qualcuno era semplicemente davanti a me.
Decido di provare più in là, davanti alle villette. Ci sono tante stradine e a volte,penso, forse a qualcuno sfugge qualche angolino. Non, non è così, perchè tutti come me, fanno lo stesso ragionamento. Era talmente pieno che non c’era un buco neppure per una bici. Tutto era invaso dalle auto: dai passi carrabili alle strisce pedonali. la disperazione orami stava raggiungendo livelli impensabili.

A nessuno interessava neppure che di li a poco il carroatrezzi facesse piazza pulita. L’importante era liberarsi dell’auto per correre velocemente in spiaggia.
Ma ecco che, dopo 3 quarti d’ora di pena, come un miraggio nel deserto, comincio ad intravvedere una possibilità. Un macchinone quasi cingolato tenta di infilarsi in un piccolo spazio come un elefante nella tana del topo. Mi fermo  da un lato con la speranza che capisca che tanto lì non ci entrerà mai. Mi guardava inviperito come a dire che lo stavo pindacciando (termine cagliaritano che sta ad indicare il malaugurio).
Ma io da li’ non mi sono mossa, sentivo che quel parcheggio (si fa per dire) era mio.
Evvai!!! Il pachiderma abbandona il campo e finalmente riesco ad entrare.
Mentre fradicia di sudore, sotto un sole di quasi 35 gradi, faccio manovra per parcheggiare in maniera decente, spunta dal cancello fronte a me un uomo che, evidentemente, aveva osservato la scena in precedenza dalla finestra, e si ferma ad osservarmi. Io faccio finta di non accorgermi della sua presenza e, con piccole manovre continuo la mia operazione. Ma ad un certo punto, sento che mi dice qualche cosa:
No, no, non c’ entra!!” L’ho quasi fulminato. Ho pensato che a volte c’è gente che si sente bene solo quando rompe le uova nel paniere a qualcuno.
Concludo soddifatta il mio parcheggio sempre sotto stretta osservazione dell’individuo. Scendo dall’auto decisa a far finta di nulla ma evidentemente l’uomo non si sentiva realizzato e per finire di rovinarmi la mattinata sento che dice:
Guardi che fra poco arriva il carroatrezzi, quello non è un parcheggio, come minimo gliela prendono!”
Allora come un toro fumante l’ho guardato, mi sentivo nell’arena , ma questa volta, il toro avrebbe incornato malamente il torero se la mia educazione non mi avesse frenato da riempirlo di improperi e mandarlo gentilmente a f..arsi un giro altrove!!
Quando arrivo allo stabilimento trovo mia madre tremante e preoccupata:

ma dove sei finita? Ho pensato ti fosse successo qualche cosa, mi pareva impossibile che ci volesse tutto questo tempo per cercare parcheggio!”
Sapesse!! Anzi ora lo sa perchè leggerà il mio post.

Viste le similitudini, vi propongo il video della bella romanza del torero Escamillo tratta dalla Carmen di Bizet.

Video importato

YouTube Video


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog