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Non ci resta che piangere

Creato il 21 aprile 2013 da Wally26

Cosi’, in generale.

E’ da qualche tempo che non scrivo, per mancanza di tempo e, diciamolo, anche di ispirazione. Troppi gli avvenimenti che si susseguono, spesso assurdi o tragici, troppi i fatti importanti di cui parlare, troppe analisi da condividere; non mi basta il tempo.

Sia in Italia che qui negli Usa e in diverse parti del mondo la situazione semba stia sfuggendo leggermente di mano e quindi piu’ che analizzare gli eventi, ho assunto un atteggiamento meditativo,  sono in stand-by, aspettando il momento propizio per riprendere a scrivere.

Vi confesso di non avere votato alle ultime elezioni (italiane) perche’ lo ritengo ormai uno dei tanti “diritti” che ci sono rimasti solo sulla carta, un esercizio civico del tutto inutile da qualche decennio.

I politici ridono, si danno pacche sulle spalle, si sfregano le mani: “li abbiamo fregati di nuovo!”, fanno programmi per guadagnare voti e le aziende licenziano, le famiglie soffrono, si dividono, si ammazzano, i figli non possono studiare, non c’e’ futuro. Prima o poi i soldi accumulati finiranno e, morti i nonni e disoccupati i genitori, chi li aiutera’ i giovani? Lo Stato? Quello che nel primo articolo della sua bellissima Costituzione inneggia a una Repubblica fondata sul lavoro? Il distacco dalla realta’e’ ormai totale e trasversale e non e’ la ricetta di Grillo che rialzera’ le sorti italiane.

Conoscenti italiani (PD) mi dicevano poco tempo fa di “non perdere la speranza”, che si “dicono fiduciosi in una imminente ripresa”… Cosa posso dire? Come rispondere a chi ha perso il contatto con la realta’ e non capisce come sta girando il vento? Chissa’, forse oggi la pensano come me. Non mi riferisco alla rielezione di Napolitano, ma a tutta la situazione in generale.

Vediamo come va a finire la storia;  io nel frattempo rimango oltreoceano.

Fate Vobis


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