Spendere anche un solo centesimo di soldi pubblici per Alitalia sarebbe un’azione criminale e vergognosa e sarebbe la prova definitiva che bisogna procedere alla privatizzazione di Ferrovie dello Stato, Eni, Finmeccanica e tutte quelle altre società a partecipazione pubblica prima che sia troppo tardi, siano svuotate interamente del loro valore e siano sempre i cittadini a dover pagare errori politici e di gestione.
75 milioni di euro, se davvero Poste Italiane li ha a disposizione, dovrebbero essere spesi per migliorare un servizio penoso, altro che comprarsi pezzi di una società quasi fallita, che senza un piano di rilancio aziendale e capitali privati non ha nessun futuro: quei 75 milioni sarebbero come buttati nello scarico del cesso, scusate il francesismo.
Doveroso è anche ricordare come siamo arrivati a questa situazione: la colpa è di una classe politica che dalla prima repubblica a Silvio Berlusconi ha usato la spesa pubblica (direttamente o indirettamente) come strumento per vincere le elezioni, portando alla situazione di finanza pubblica che tutti conosciamo e decapitando la possibilità per società come Alitalia e Telecom, per fare degli esempi recenti, di creare valore per tutti i loro stakeholder e quindi anche per il paese.
Ora basta. Questo pasticcio, in cui siamo finiti per colpa di Silvio Berlusconi, e per colpa del nazionalismo, di cui avevo già parlato qui, non può essere pagato dagli stessi cittadini italiani che hanno visto l’IVA aumentare di un altro punto percentuale solo qualche settimana fa e dagli stessi cittadini che già subiscono una pressione fiscale scandinava, per servizi da terzo mondo.
Chi amministra Alitalia, insieme ai suoi azionisti, cerchino soluzioni a lungo termine per permettere alla società di sopravvivere con capitali privati. Se lo stato vuole fare qualcosa di utile, al massimo, garantisca investimenti in infrastrutture, garantisca una riqualificazione di aeroporti come Malpensa, che può diventare un hub europeo di tutto rispetto, specie come aeroporto di collegamento tra i paesi arabi e gli Stati Uniti, come dimostrano gli ultimi investimenti di Fly Emirates.
Fate quello che vi pare, basta che non usate soldi miei per riparare un errore madornale di Berlusconi e una gestione societaria scarsa di Colaninno&Friends.
E se il Partito Democratico fosse un partito serio, queste cose, le direbbe senza tregua da almeno un mese.
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