Nostalgia e ironia a pacchi
Ultimo film con protagonista James Gandolfini, Non dico altro è un prodotto senza troppe pretese, che non esibisce eccessivi picchi di innovazione, ma che preferisce muovere i suoi passi nel campo della nostalgia e della solitudine.
Eva è una massaggiatrice divorziata con una figlia in partenza per il college. Albert è un archivista della televisione divorziato con una figlia in partenza per il college. A una festa i due si incontrano e si piacciono immediatamente. Cominciano a frequentarsi e hanno una cosa in comune: entrambi sono rimasti scottati dal precedente matrimonio. Dei due Eva è colei che tiene il freno a mano tirato e comincia a interrogarsi sui difetti del partner.
Non dico altro è una commedia nostalgica, ironica e velatamente brillante. Non si è di fronte alla pellicola che provoca uno tsunami di risate, ma a un’opera che fa sorridere e che accompagna lo spettatore. Lo sviluppo del regista Nicole Holofcener è convenzionale (una donna divorziata incontra un uomo, si innamorano e poi un’incomprensione cambia le carte in tavola), ma si assapora verosimiglianza. E quando viene ostentata una vicenda reale (che può attirare qualsiasi spettatore in sala) si può solamente seguire con interesse. È questo sicuramente il pregio di Non dico altro, una pellicola che si lascia guardare fino in fondo nonostante si conosca indelebilmente come andrà a finire.
Commedia classica dai risvolti melò, Non dico altro non è nulla di eccezionale, ma progressivamente costruisce intorno a sè un alone di nostalgia e una velata sensazione di solitudine, che trova libero sfogo nella ricerca di una seconda occasione, di un secondo innamoramento anche dopo numerosi delusioni d’amore. Inoltre mette in risalto l’interpretazione misurata del compianto Gandolfini e l’innata simpatia di Julia Louis-Dreyfus, attrice che si è distinta principalmente sul piccolo schermo. Insomma un film interessante, diversamente innovativo, ma decisamente vivace.
Uscita al cinema: 15 maggio 2014
Voto: ***