Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco – 5° puntata
24 aprile 1985, Real Madrid-Inter 3-0, Santillana segna il primo gol
C’era una volta un Real Madrid che vinceva Coppe UEFA grazie a incredibili rimonte compiute nel match di ritorno al Bernabeu, dove l’atmosfera era infernale, le merengues più cattive e gli arbitri più accondiscendenti. Era il Real annate 1984/85 e 1985/86, quello di Butragueño, Hugo Sanchez, Valdano, Camacho, Juanito e di quel vecchietto di Santillana che spesso entrava a partita iniziata e segnava il gol vincente. L’Inter contro i bianchi perse due semifinali consecutive (vittoria 2-0 a Milano, sconfitta 3-0 a Madrid il primo anno; vittoria 3-1 a Milano e sconfitta 5-1 ai supplementari il secondo anno) e accumulò tanta rabbia per la biglia che colpì Bergomi nel 1985 e per i due rigori dati ai madridisti l’anno dopo. Le vere imprese, però, quel Real le realizzò agli ottavi: con un 6-1 rovesciò il 3-0 subito dall’Anderlecht a Bruxelles nel 1984/85 e con un 4-0 acciuffato all’88′ grazie al solito Santillana fece fuori l’anno dopo il Borussia Mönchengladbach, che aveva vinto 5-1 in Germania.
I due miracoli che sono protagonisti di questa storia hanno però poco a che spartire con quelli a cui ci aveva abituato quel Real Madrid. perché non sono stati compiuti da grandi club e perché non sono stati frutto di strategia, ma di quella locura che ogni tanto permette a certe partite di entrare dritte nella storia. Unica cosa in comune l’ambientazione anni ottanta.
Uerdingen, 19 marzo 1986, quarti di finale della Coppa delle Coppe 1985/86. Quando al 41′ del primo tempo un tiro sbagliato di Ulf Kirsten incoccia Bommer e finisce in rete, anche i più accaniti tifosi della squadra locale, il Bayer, devono aver meditato di tornarsene a casa, visto che quello sfortunato autogol sancisce l’1-3 per la Dinamo Dresda cui va aggiunto il 2-0 ottenuto dai gialloneriin casa nella partita d’andata. L’ultima sfida in Coppa Coppe tra tedeschi est e tedeschi ovest ha però in serbo un finale incredibile.
Dalla Germania al vicino Belgio. Anversa, si gioca il ritorno del primo turno di Coppa UEFA 1989/90. Il Royal Antwerp e il Vitocha Sofia hanno pareggiato 0-0 in Bulgaria, ma i bulgari sono in vantaggio 1-0 a una decina di minuti dal novantesimo. Dopo il pareggio di Geilenkirchen al minuto 80, i biancorossi di casa si buttano in attacco, scoprendosi inevitabilmente al contropiede. Donkov e Mihtaraski portano il risultato sull’1-3. Ma come a Uerdingen tre anni prima è questo il risultato che segna la svolta. Inizia il recupero e Nico Claesen, uno che con la nazionale belga ai Mondiali del 1986 ha segnato tre gol e conquistato il quarto posto finale, suona la carica: al 90′ stoppa di petto un cross dalla destra e smarcato a centro area segna il 2-3, due minuti dopo riprende una corta respinta del portiere Popov e di coscia segna il 3-3. L’arbitro Kaupe sembra non voler far finire la partita e continua a recuperare il tempo perso per un infortunio capitato al belga Dekenne. Il Royal ne approfitta e aggredisce i bulgari ormai alle corde. Raphael Quaranta ha tempo di chiedere con forza un rigore e di essere ammonito prima di siglare di testa al 96′ il gol del clamoroso 4-3. Una gioiosa invasione di campo che sorprende i bulgari stesi per terra e disperati chiude la diretta.
La squadra di Anversa onorerà questo miracolo nel prosieguo della competizione e raggiungerà i quarti, nei quali dovrà cedere il passo al Colonia.
federico
Nelle puntate precedenti: 1° p.: le rimonte in celluloide o a fumetti, 2° p.: partite di Serie A vinte in rimonta; 3° p.: finali di Coppa Campioni o Champions vinte in rimonta; 4° p.: Fiorentina-Juventus 4-2