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Non è dolce la nebbia

Creato il 29 novembre 2015 da Violentafiducia0

In questa strada ogni casa ha il suo cortile, ogni cortile ha il suo cane e ogni cane ha il suo pallone. In questa strada le biciclette, gli alberi nudi e le foglie marcite, le campane del vetro, la brina dura sull'erba dei parchi. A volte una mano inguantata ne stringe un'altra faticosamente.
Due ragazzi si baciano prima di entrare a scuola. Lui, ferma la bicicletta davanti al marciapiede. Un cancello si apre in una mossa rapida e i capelli ricci di lei, lunghi castani sotto un berretto di lana scuro, sembrano inspiegabilmente luminosi. Gli sportelli delle auto sbattono alle sette e cinquanta del mattino, dopo un saluto distratto e miseri auguri di una buona giornata.

Il sole è ancora basso, è sempre basso, affiora svogliato, la nebbia: assorbe ogni rumore, sminuisce i pensieri, sviva le cose. Tutto quello che avresti creduto reale sembra una lunga immaginazione senza contorni. È un sogno che si scorpora, atomizza, procede in una veglia incosistente. Si attacca alle mie giornate, alla suola delle mie scarpe, alle lenti dei miei occhiali, ai ganci della mia borsa e io so. L'uncino che rovista al fondo. Ma non ascolto, continuo, divoro i miei passi, attraverso i parchi nel buio, mi lascio annusare dai cani, io arrossisco per il freddo, fingo il mio coraggio, io brucio la nostalgia degli affetti, apparecchio per una bocca sola e fisso sulle porte promemoria, per raccomandarmi di avere cura, non perdere l'amore, vuotare i resti, tenere pulito lo spazio che abito (e dentro e fuori il corpo), solo a volte il lampadario trema, nel suo splendore impercettibile, e io con lui.


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