Mentre noi ci lagniamo per i «ribaldi del web», per le ingiurie dei soliti cretinetti, per la mancanza di civiltà della “Rete”, e dibattiamo l’applicazione di norme più severe, controlli e giurisdizioni ad hoc per contrastare i troll, succede che al di là dell’Atlantico il magazine New Yorker presenta Strongbox.
Cos’è? Cito dal sito ufficiale: «Strongbox è un nuovo modo per permetterti di condividere informazioni, messaggi e file con i nostri scrittori e redattori ed è concepito per darti un grado maggiore di anonimato e sicurezza rispetto all’email convenzionale». Strongbox è accessibile solo tramite la rete protetta Tor, non salva l’indirizzo IP degli utenti e genera un codice univoco utilizzabile per accedere all’inbox e leggere eventuali messaggi di risposta. Senza che nessuno abbia nomi e possa essere rintracciato in qualsivoglia modo.
Aspettiamo di sapere cosa ne pensano i soloni dei nostri editoriali.
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