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C'era una discreta folla, in maggior parte femminile, a seguire la presentazione dell'ultimo libro di Massimo Recalcati, presentato alla Feltrinelli di piazza Duomo con la giornalista Daria Bignardi.
Conosco lo psicanalista, della scuola di Lacan, avendo letto il suo precedente lavoro “Il complesso di Telemaco”, che toccava l'argomento del rapporto padri e figli.
“Non è più come prima” parla di amore e di tradimento anzi, del valore del tradimento: il sottotitolo è significativo “Elogio del perdono nella vita amorosa”.
La presentazione si è divisa in due parti, nella prima si è discusso dell'amore che dura, in contrapposizione dell'amore narcisistico.
Nella seconda, si è parlato di quel momento in cui il partner ti dice “Non è più come prima”.
L'amore che dura.
Il libro è confutazione della teoria per cui amore è solo infatuazione: quello che l'autore chiama amore e l'amore che resiste e che dura una vita. Non significa che ogni vero amore deve durare una vita, ma che ogni volta l'amore parte dal presupposto di durare per sempre: il sogno degli amanti è quello di rinnovare il patto per sempre.
Ma rimane un patto non garantito: occorre trovare il modo di passare da fato (che ha fatto incontrare le due persone) a destino (qualcosa destinata a durare).
Per sempre è una vocazione dell'amore: l'autore ha spiegato come sia errata la vocazione capitalista che porta alla ricerca del nuovo, ovvero di una perenne sostituzione dell'altro, come se si trattasse di un televisore o un altro elettrodomestico.
amore è insostituibile
Recalcati ha usato l'immagine della parabola dei ciechi di Brueghel, di ciechi che guidano altri ciechi. La potenza amore è la scoperta del nuovo, nella stessa persona, negli anni.
L'amore che dura, che è quello che intessa all'autore e cui dovremmo ambire anche noi, è quello che porta a scoprire ogni volta nell'altro qualcosa di nuovo e diverso da noi.
Recalcati lo mette in contrapposizione con la teoria che dice che ci innamoriamo di persone in cui rispecchiamo noi stessi: ma l'amore, l'ammirazione dell'altro non è narcisismo, cioè specchiarsi e ritrovare la nostra immagine.
Di contro ci sono gli amori delusi e sono quelli troppo idealizzati: durano poco perché si ama un'immagine che è qualcosa di corruttibile col tempo.
Vediamo di spiegarlo meglio: Lacan (il padre in termini professionali di Recalcati) dice che si deve amare tutto dell'altro, anche i difetti. L'amore che che dura di più è quello in cui si vive come un un momento di libertà e dove la fedeltà non è un sacrificio ed è senza sforzo.
tradimento è nell'immagine negli amori narcisistici
tradire negli amori grandi e' quando non si ama tutto non è più come prima
O è un astrofisico che cerca nelle stelle amore
Quando c'è amore c' è il mondo visto da due come se iniziasse il mondo: per spiegare l'importanza di condividere questo sentimento in due, e non viverlo da soli, Recalcati ha citato il film di Sean Penn “Into the wild”: il ragazzo che scappa dalla civiltà e si rifugia nella natura selvaggia. E che dice che la felicità assoluta va condivisa con gli altri. E non viverla da uno.
È un concetto analogo a quanto a quello espresso da priore Enzo Bianchi, nella cui comunità è considerata proprio come un peccato l'esperienza dell'uno.
Il valore del perdono.
Ma arriva anche il momento del tradimento: non necessariamente parliamo del tradimento fisico dell'altro. Il tradimento di cui si parla nel libro è quando uno dice all'altro “non è più come prima”.
E' un primo colpo che sgretola il mondo a due : l'autore si chiedeva, in modo retorico come si può perdonare chi ci ha dato il primo colpo. Come si possa dormire, dopo il primo colpo: l'insonnia, spiegava, è proprio una malattia tipica dei malati d'amore che si stendono sul suo lettino.
Noi uomini, a differenza degli animali che imparano dagli episodi traumatici, tendiamo a ripetere il dolore. A riviverlo continuamente nella nostra mente.
Subentra anche la gelosia, che è un sentimento che accompagna subdolamente l'amore: mentre per le donne la gelosia è di “intrusione” per il timore che un altro ci porti via l'amore, il maschio geloso è uno che vuole farsele tutte. La gelosia maschile, sostiene Recalcati, nasconde la spinta fedifraga.
Ma si deve perdonare l'imperdonabile.
Qui si arriva al punto cardine di tutto il ragionamento, che ho cercato di spiegare con una certa difficoltà.
Il lavoro del perdono: secondo la matrice psico analitica, è un percorso lento e faticoso per l'elaborazione del lutto.
Quando mettiamo il dolore in noi riusciamo a superiamo.
C'è anche un aspetto cristiano del perdono: questa è unica esperienza in terra, in cui avviene una sorta di resurrezione.
Perché risorge l'amore morto.
Se perdoniamo, significa che amiamo la libertà dell'altro; concludendo la presentazione, ha spiegato come amore è l'esperienza di una di-simmetria, una libertà prigioniera.
Il desiderio che lei sia libera ogni volta di essere mia.
Mi rendo conto che non è argomento facile da comprendere e da spiegare. Dunque, vi invito alla lettura del saggio.
La scheda del libro sul sito della casa http://www.raffaellocortina.it/non-%C3%A8-pi%C3%B9-come-primaeditrice Raffaello Cortina.
La scheda per ordinare il libro su Ibs e Amazon.
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