Allora, cerchiamo di fare un sunto:
un paio di mesi fa, quando ancora non c'era da votare e la destra era in balìa del proprio vuoto, il centrosinistra aveva circa cinquecentocinquanta punti di vantaggio sull'avversario.
Ma cos'era successo, l'Italia si era buttata in massa a sinistra?
No, era solo, come detto sopra, che ancora non c'era la prospettiva reale del voto e la destra si accorgeva semplicemente di non esistere se abbandonata a pascolare oltre il giardino di Arcore.
Poi l'anziano erotomane brianzolo ci ha rimesso la plastica, pardon, la faccia, ricalcando per la sesta volta l'ammuffito copionedellelibertà; quindi le elezioni sono diventate una prospettiva reale e tanti elettori di destra (comunque molti meno dell'ultima volta) sono tornati a stringersi attorno al sarcofagodellelibertà mummificate.
I sondaggi a quel punto, per quello che contano, hanno detto tutti che quel distacco cominciava a ridursi e prima del loro oscuramento davano comunque il centrosinistra in vantaggio di 5-7 punti.
Adesso i sondaggi si continuano a fare e, anche se non possono essere pubblicati, si addobbano in un altro modo e circolano comunque.
Che poi si basino su dati reali o siano bufale, poco importa, trasmettono comunque la sensazione che nulla, ma proprio nulla, sia scontato.
A questo punto non conta più la comoda distinzione che fa "alla camera voto quello... al senato voto quell'altro... in regione voto quell'altro ancora".
La brutta legge elettorale vigente, che piaccia o meno, dice una sola cosa: chi ha un solo voto in più dell'altro vince. Punto. Il resto sono sofismi politicistici.
Che piaccia o meno, gli schieramenti che si contendono realmente la partita nazionale sono due: la destra forzaleghista e il centrosinistra.
Sul perchè sia inutile, anzi, dannoso, votare la lista Ingroia è magistralmente spiegato nell'articolo di Sofri riportato sotto.
Aggiungiamo un altro perchè, meramente numerico: questa lista ha poche possibilità di portare rappresentanti alla Camera e quasi nessuna di portarne al Senato. L'unica cosa che può fare, soprattutto nelle regioni in bilico come la Lombardia, è sottrarre voti al centrosinistra è contribuire ipso facto alla rimonta della destra.
E queste non sono considerazioni personali, sono semplicemente osservazioni matematiche.
Stesso discorso, in parte, vale per la lista di Monti: dal suo punto di vista e da quello dei suoi elettori, ha senso votare quella lista al nazionale perchè sicuramente porterà rappresentanti alla Camera e probabilmente riuscirà a portarli al Senato dove, pertanto, potrà fare interdizione nel caso in cui il centrosinistra non riportasse una vittoria piena.
Ma per la presidenza della regione Lombardia, che senso ha votare il candidato Albertini?
Nessuno! Non ha alcuna possibilità di vincere ed ogni voto dato ad Albertini contribuisce anch'esso (sempre ipso facto) alla vittoria Maronita (si salvi chi può...).
Poi uno può anche dire che non gli dispiace il barbaro sognante varesino e allora faccia come gli pare, ma chi vuole che la Lombardia si sollevi dal fango nel quale l'hanno fatta affondare il Pdl e la Lega, ha una sola scelta: votare Ambrosoli.
La coalizione di centrosinistra, infine, ha diverse sfumature in grado di accontentare i diversi gusti: chi si sente più a sinistra del Pd può anche votare per Sel di Vendola; chi si sente più al centro può anche votare per il centro democratico di Tabacci.
In conclusione e chiedendo scusa per la brutalità dell'argomento:
- chi vota per il centrosinistra vota comunque per un cambiamento di pagina ed è fuori discussione che la nuova pagina sia infinitamente migliore di quelle che l'hanno preceduta;
- chi vota per il centrosinistra dà il proprio contributo a mettere definitivamente in soffitta la destraccia forzaleghista;
- chi vota per Ingroia e per Monti contribuisce "oggettivamente" a tenere in piedi i loschi figuri pidiellini e legaioli che, altrimenti, sono avviati a finire (politicamente) dritti nella fossa e restarci per sempre.