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Non è un Paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto

Creato il 01 febbraio 2011 da Risibilmostra

Il videomessaggio è diventato Non è un Paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto

ormai il mezzo di comunicazione dell’Inarrestabile Cavaliere di Arcore. È un mezzo comodo, non impone contraddittorio, non prevede imbarazzanti risposte a domande scomode, permette di essere truccati come si deve, di migliorare la realtà attraverso la fiction, attraverso una rappresentazione ideale del perseguitato, della vittima predestinata, di colui che non può mostrarsi in carne ed ossa perché troppo occupato a fare il bene del paese. Il monologo è inoltre un chiedere un atto di fede all’ascoltatore, stabilire un filo diretto ideale, senza interruzioni di alcun tipo. Molti attori di mezza tacca scelgono il monologo e offrono al pubblico il meglio del loro repertorio e riescono in questo modo a mascherare le lacune, le difficoltà che possono arrivare anche da una spalla fidata. La solitudine del monologante è pari alla sua presunzione e al suo ego ipertrofico e ne esalta la sostanziale invulnerabilità: è presente pur non essendoci in carne ed ossa, parla direttamente e, anche affermando cose palesemente inverosimili, riesce credibile in quanto in grado di controllare la scena e la narrazione che si è costruito, in cui tutto si incasella in un mosaico plausibile anche se estremamente precario. Basterebbe una voce per rompere l’incantesimo e far sbriciolare il mosaico, quindi meglio evitarla, meglio scegliere operatori e registi e recitare il monologo a lungo studiato. Ciò non toglie che tra mille inesattezze possano emergere verità sante. Come non dargli ragione quando afferma: “Non è un Paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto” o quando afferma: “È giunto il momento di ristabilire una reale separazione e un corretto equilibrio fra i poteri e gli ordini dello Stato”? Forse la coscienza, anche in piccoli grandi statisti, a volte si ribella e fa emergere quella palese verità che qualsiasi persona di buon senso riconosce sua.


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