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Non è un paese per donne

Creato il 13 febbraio 2011 da Agnese Vardanega

Al 1 gennaio 2009, in Italia le donne erano 30.892.645, pari al 51,5% della popolazione.

Nel 2009, il tasso di disoccupazione femminile è stato del 9,3% contro il 6,8% di quello maschile (Istat). Nel corso di quello stesso anno, nell’Europa a 27 il tasso di disoccupazione maschile aveva addirittura superato quello femminile (Eurostat).

Secondo una recente indagine di Manageritalia, in Italia «le dirigenti sono solo l’11,9% del totale, ultime in Europa, contro una media europea del 33%, e a superarci sono anche la Turchia con un 22,3% e la Grecia con un 14,6% (…) Guardando alle donne nei Consigli di Amministrazione delle società quotate, poi, siamo al quart’ultimo posto con un misero 3,2% rispetto a una media dell’Europa a 27 dell’11,4% (…). le donne imprenditrici sono il 23,4%, contro una media Europea superiore al 33%» (fonte: La Repubblica).

Nel corso della sua vita, ha subito mobbing (situazioni di vessazione, demansionamento o privazione dei compiti) il 9,9% delle donne, contro l’8,3% degli uomini. Ma la principale differenza è che «le lavoratrici subiscono più di frequente … le scenate, le critiche senza motivo, vengono più spesso umiliate, non si rivolge loro la parola e ricevono più offerte o offese di tipo sessuale. Per gli uomini le situazioni critiche riguardano più direttamente l’attività lavorativa» (fonte: Istat).

In una famiglia in cui la donna (25-44 anni) non lavora, l’83% del lavoro domestico ricade sulle sue spalle; nel caso in cui ci siano 2 o più figli, questo valore (detto “indice di asimmetria”) sale all’83,9%. E anche quando la donna lavora, l’indice di asimmetria non scende al di sotto del 71,4% (fonte: Istat).

Nel 2006, infine, ha dichiarato di aver subito – nel corso della propria vita – violenza fisica e sessuale il 32% delle donne di età compresa fra i 16 e i 70 anni: nel corso di quel solo anno, le violenze hanno riguardato il 5,4% delle donne (non sono disponibili i dati relative alle bambine). In molti casi, i responsabili di tali violenze sono stati i partner o gli ex-partner (2,4%).


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