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Non è una città per ciclisti. La denuncia degli “Amici della bici”

Creato il 11 ottobre 2011 da Lapulceonline

pista ciclabile, bici, biciclette“Un emblema di degrado urbano”. E’ con queste parole che l’associazione “Amici della bici” ha definito il cavalcavia di corso Brigata Ravenna che collega il quartiere Cristo al centro di Alessandria. Un dibattito che ritorna periodicamente, anche a causa dei numerosi incidenti che si verificano in quel tratto di strada sia a danno dei ciclisti ma anche degli automobilisti. Per non parlare poi dei rischi che corrono i pedoni che costeggiano il viadotto servendosi dei marciapiede che lo costeggiano.

“La grande maggioranza dei cittadini si rende conto che la situazione della viabilità sul cavalcavia di viale Brigata Ravenna, così com’è, è insostenibile”, hanno dichiarato gli “Amici della bici”. ”A parte i provocatori e gli avvinazzati spinti, tutti si rendono conto della gravità del problema e della pochezza della classe dirigente, di tutti i colori, che – a fronte di un problema cruciale come quello del collegamento tra un quartiere di 20.000 abitanti e la città – non è ancora riuscita a decidere un intervento risolutivo”.
Secondo l’associazione dei ciclisti, la soluzione al problema cavalcavia sarebbe anche molto semplice: basterebbe trovare un accordo con RFI e prolungare di qualche decina di metri – dotandolo di uno scivolo – il nuovo sottopasso da mesi in costruzione in stazione, e farlo arrivare oltre i binari. “Le associazioni di cittadini lo hanno proposto. Ma forse sarebbe stato troppo semplice; e magari anche “troppo economico”; e poi era una proposta che non veniva da qualche amico al bar; quindi, come soluzione, impraticabile.
Resta il fatto che decine e decine di persone ogni giorno percorrono quel tratto di strada in condizioni subumane, costretti a infrangere le regole sperando di salvarsi la pelle”.
Non è infatti una novità il fatto che il ciclista alessandrino sia costretto a fare i salti mortali per districarsi nel traffico folle della città. Il centro (ma anche circonvallazione, vie secondarie e zone di periferia) sono stati letteralmente consegnati alle automobili, facendo di Alessandria un centro urbano in funzione delle quattro ruote. I ciclisti, da parte loro, seppur non sempre impeccabili nelle loro manovre, sono quelli che da tempo ormai lamentano questa scomoda situazione. Piste ciclabili, “bike sharing”, zone a traffico limitato ed iniziative di  sensibilizzazione non sono sufficienti- affermano.”Nonostante alcuni risibili – e a volte ridicoli – provvedimenti di facciata”, chiosano gli “Amicidellabici”, “lo sviluppo della mobilità ciclabile continua a essere di fatto ostacolato; e l’inquinamento dell’aria continua a mietere ogni anno decine di vittime; e la qualità della vita e della coesistenza tra gli abitanti di questa città sta paurosamente degenerando”.


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