Magazine Cultura

Non era questo che avevo in mente

Creato il 06 luglio 2013 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Cronaca di un amore mai nato andato comunque peggio del previsto

Avevo dichiarato, qualche post fa, il mio amore incondizionato per il nuovo veterinario. Sposato, con prole al seguito. Il veterinario quello bello, gentile, con la faccia buona,  con una voce a cui le mie gambe rispondono facendo giacomo giacomo, amante degli animali, alto, spalle larghe, laureato, lui.

Come la Pina Fantozzi ci insegna, se ti innamori del panettiere inizi a comprare quintali di pane. Alba Parietti per via dell’anemia (ciao core) comprava chili di carne e poi già che c’era si sbatteva il macellaio. E’ facile: quando ti innamori di uno che ha un’attività aperta al pubblico vai e compri. Con medici e veterinari però è diverso, perché mica ci vai per divertimento. Tralasciando il fatto che io non potrei mai innamorarmi di un medico perché ho ben poca stima di tutta la categoria (tanto qua non c’è nessun medico che legge). Solo che insomma mi dispiaceva puntare sulla malattia dei miei felini per tornare dal mio amato, è da egoisti, e come tutti sappiamo io non sono egoista.

Mi ero quindi rassegnata a vederlo una volta ogni tanto durante le visite di controllo. A sperare di vederlo anzi, perché di solito i miei mici li segue la veterinaria e non lui.

Succede però che il destino ci mette lo zampino, anzi lo toglie lo zampino, anzi, ne toglie tre, di zampine. Ora non vorrei buttarla sul ridere perché sono stati 11 giorni allucinanti, ma siccome sembra sia andato tutto bene lo racconto con serenità. In questi 11 giorni l’ho visto sempre, due volte al giorno. Ah ma ora vi spiego il perché. Un martedì notte porto fuori la spazzatura e vedo un gatto “di spalle” nel trasportino davanti a casa. Era il Grigio. Mancava da 4 giorni ma non c’eravamo preoccupati, era già successo. Lo chiamo, non esce. Così cerco di tirarlo fuori e mi accorgo che gli mancano tre “pezzi” di zampa. In pratica una zampa intera, le altre tre mutilate dell’ultima parte, tutte in modo diverso, una più una meno. Vi risparmio ulteriori dettagli sulle mie prime medicazioni, l’odore, i vermi, lasciamo perdere che è meglio. Non sapremo mai con esattezza cosa è successo, ma sia io che Anacleto sia i veterinari, radunando un po’ le idee, siamo giunti alla conclusione che il gatto probabilmente si trovava in un campo che stava per essere mietuto, si è accorto della macchina agricola e ha tentato di scappare, ma girando qua delle sberle larghe anche 10 metri c’è comunque rimasto incastrato, tutto questo il primo giorno di assenza, gli altri tre li ha impiegati per tornare da me, ed è assolutamente stupefacente ed incredibile il fatto che ci sia riuscito, provate voi a camminare per tre giorni su una gamba sola perché nell’altra vi hanno tagliato le dita dei piedi. Quindi si è fatto 11 giorni di degenza, di cui 2 più di là che di qua a causa di un edema polmonare, un’operazione di quasi 3 ore per sistemare il tutto e da stamattina è finalmente a casa, tutto fasciato e ancora non pienamente consapevole della sua attuale situazione.

11 giorni di veterinario, dal vivo e al telefono, iuppi per me. Veterinario che secondo me non mi sopporta più perché sono rompicoglioni, pedante e perché ormai sono talmente tanto esperta di analisi feline, di medicinali felini, di comportamenti felini, di alimentazione felina che spesso e volentieri mi mettevo a studiare la sua cartella clinica e anticipavo le cose che stava per dirmi. No mi rendo conto che è una cosa fastidiosa, ma quando so non posso fare a meno di mostrarmi saccente e sicura. Per fortuna del mondo intero so poco per cui normalmente non mi comporto così. Ma di creatinina, di urea, di metacam, purtroppo sono esperta.  E quindi il veterinario ha di me questa bellissima immagine, perché essere obesa non bastava mica.

La figura di merda più colossale di questi 11 giorni l’ho fatta la sera dopo che il micio era stato operato. Era completamente strafatto di antidolorifici. Non intontito. Oddio sì, pure quello. Ma vagava con lo sguardo pieno di stupore e meraviglia, quello sguardo tipico di chi si è fatto di lsd. Il veterinario ridendo mi spiegava come mai era così e vedendo il Grigio in quello stato di apparente beatitudine ho chiesto al mio amato

A questo punto mi dia quello che ha dato a lui!

Il gelo nella degenza. Pure Gengis, il vicino di gabbia, notoriamente un rompiballe di prima categoria, si è fatto silente. E’ che non so come mi escono. Stamattina mentre mi spiegava tutte le cose che devo fargli in questo weekend mi ha chiamato e io gli ho risposto Oh, OH!!! Quell’OH da maleducata, come a dire E ora che cazzo vuoi?, come faccio con Anacleto, con Fratello Sole e Sorella Luna.

OH

Cioè piacere ciao io sono la scaricatrice di porto, scialla neh, mi raccomando.

Comunque lunedì pomeriggio lo rivedo, sono un po’ incerta sulla prossima figura di merda da fare. Il gatto che caga nel trasportino già gliel’ho portato (ciao Fiore). Quello che mi piscia addosso pure (ciao Ernesto). Frasi imbarazzanti gliele ho già dette. Potrei pestargli un piede o rovesciargli addosso qualcosa. Così. Perché non mi voglio far mancare niente.

Il Grigio invece è un santo, 11 giorni da paziente in tutti i sensi, sempre buono, coccolone, mai un problema. Un gatto eccezionale, con una tempra incredibile. Grazie Grigio, mi hai dato una bella opportunità per conquistare l’ennesimo uomo della mia vita e io l’ho gettata alle ortiche, però la prossima volta basta anche meno eh, cioè un taglietto era sufficiente. Amore di mamma. Il gatto, ovviamente.

 

Ringraziamenti sparsi

Anacleto perché mi ha sopportato e lunedì pagherà il tutto, ancora non sappiamo quanto, ma ha già detto che si siederà prima di conoscere il totale. Perché ok non essere venali, ok fare le cose perché è giusto farle, ma il momento del conto è sempre delicato.

Fratello Sole e Sorella Luna, non so se ringraziarli, trasmettevano più negatività che altro, diciamo che li ringrazio per la presenza spirituale.

Astarte che via email si è sorbita tutta la vicenda.

Gli amici di ITASA che si sono interessati e hanno incrociato le dita in questi lunghi 11 giorni.

 

I veterinari, lei, LUI! e l’altro. Perché comunque meno male che c’erano loro.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines