Magazine Cultura
E poi d'improvviso mi ritrovo a leggere praticamente solo più autori italiani. Sarà il periodo, in cui un po' di sano pratriottismo non può fare che bene. Sarà, molto più probabilmente, che mi sono accorta di essermi persa parecchi autori meritevoli a causa di quella mia inspiegabile e totalmente ingiustificata titubanza verso scrittori nostrani. Poi però, inizi con un Calabresi e te ne innamori perdutamente (al punto da fargli stalking al Salone del Libro), leggi un Vitali e ti perdi in Bellano senza riuscire a smettere di volerlo conoscere, scopri casualmente Marco Malvaldi e ridi leggendo come non ti capitava già da un po'. E poi conosci Gianrico Carofiglio e hai la conferma che in Italia ci sono scrittori bravi e meritevoli (senza ovviamente fare nessun torto a quelli che già conoscevi, altrettanto bravi).
Io con Carofiglio ci vado proprio tanto d'accordo. Avevo iniziato con "Il silenzio dell'onda", che ho divorato e amato e che mi ha lasciato parecchio su cui riflettere. Sono poi passata a "Le perfezioni provvisiore" e ho conosicuto l'avvocato Guerrieri, un altro "investigatore della domenica" (come il Massimo di Marco Malvaldi) che ho amato da impazzire, per i suoi ragionamenti, per la sua vita un po' sgangherata e per la passione che mette nelle cose che fa. "Non esiste saggezza" era la prova del nove. Come già ho detto diverse volte, i racconti non sono esattamente la mia più grande passione. Odio non avere tempo di affezionarmi al personaggio, odio le trame che per forza di cose devono essere un po' approssimative, odio immergermi in quello che sto leggendo e poi dover ritornare a galla dopo poche pagine. Quindi, se anche questa raccolta di racconti mi piace, vuol dire che, almeno per quello che mi riguarda, Carofiglio è veramente ma veramente bravo, al punto da poter entrare di diritto tra i miei dieci autori preferiti. E ovviamente ci è riuscito. E' riuscito ad appassionarmi, è riuscito a stupirmi e a farmi pensare. E' riuscito a farmi sorridere e a farmi stupire con questi dieci racconti. Certo, alcuni mi sono piaciuti meno di altri, ma questo è normale. Però nel suo complesso, questa raccolta di racconti è stupenda. Già solo il racconto iniziale, che da' il titolo alla raccolta, ti lascia a bocca aperta per l'intensità della narrazione e della situazione narrata. Un incontro fortuito in aeroporto, la scoperta di un legame con una persona mai incontrata prima e quel senso di perdita, incontrollato, ingiustificabile eppure tanto forte, quando l'incontro finisce. Credo sia capitato a tutti almeno una volta nella vita. Molto buffo ma anche molto commuovente è "Intervista a Tex Willer", in cui un uomo adulto (l'autore stesso immagino) intervista il suo eroe di quando era bambino, pondendogli domande buffe (tipo "ma perché usate quello strano linguaggio nel fumetto?" oppure "come mai lei non invecchia mai anche se tra le avventure che vive c'è uno stacco temporale di 100 anni?) ma anche alcune profonde che lasciano trasparire quanto siano importanti per noi quando siamo bambini i nostri eroi. Altrettanto bello è "Il paradosso del poliziotto", in cui uno scrittore che vuole scrivere un libro intervista un ispettore anziano sui metodi della polizia durante gli interrogatori di sospettati e testimoni, e di come le botte e le percosse non siano sempre (leggi "mai") il modo migliore per far parlare chi ci sta davanti. E poi c'è il lungo racconto conclusivo, "La doppia vita di Natalia Blum", veramente ma veramente incredibile e geniale. Questi sono ovviamente solo alcuni dei racconti della raccolta, dieci in tutto, tutti con le stesse potenzialità di piacere e stupire, grazie allo stile di Carofiglio, profondo, leggero, toccante, commuovente, angosciante a seconda di quello che ci sta raccontando. Non posso che consigliarlo! Per acquistare: Non esiste saggezza (Vintage)
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