Magazine Diario personale

Non fate gli schizzinosi….

Creato il 23 ottobre 2012 da Lamagadioz
23 ottobre 2012

Non fate gli schizzinosi….

Prima che mi prendiate virtualmente a sberle e vi scaldiate le dita per digitare furiosi commenti…fermatevi un attimino.
Perché secondo me quello che ha detto la Fornaia..ehm la Fornero, non è sbagliato. Fermi con le mani. Ora spiego.
Mi riferisco alla sua battuta di oggi sul fatto che i giovani dovrebbero essere meno “choosy”, meno schizzinosi, ma aprirsi a qualsiasi lavoro fin da subito. E si riferiva a chi si lamenta di non trovare niente, non a quelli che invece si danno già da fare, i laureati che lavorano come centralinisti per fare l’esempio più famoso. Si rivolgeva a coloro che solo si lamentano ma per migliorare la propria situazione personale fanno ben poco.
La Fornaia, che onestamente non amo e l’ho trovata spesso un po’ troppo sopra le righe e sempre sulla sua cattedra immaginaria dall’alto della quale insegna a noi poveri popolani come si vive….ecco la Fornaia secondo me non ha detto una fandonia. E’ un po’ quello che ho già sostenuto io su questo blog, parlando dell’Australia ma riferendomi un po’ a tutti i paesi.
E’ giusto, anzi è più frequente, che in tempi buoni e ordinari un laureato in ingegneria trovi un lavoro consono al suo percorso di studi, che un laureato insomma possa fare il lavoro più adatto a quello che ha studiato e in linea con le sue aspettative.
Però questi non sono tempi ordinari. Sono tempi folli, tempi dove la disoccupazione giovanile è al 35% qui e al 50% in Spagna e non voglio immaginare il dato greco, tempi straordinari e disgraziati dove la parola d’ordine è lavoro per vivere, ancora prima che lavoro per realizzarsi. E’ un tempo dove è giusto lavorare anche in ambiti totalmente diversi dal proprio, per ricominciare, rimettersi in gioco e magari fare carriere e crescere proprio in un ambito che mai vi saresti immaginati, o forse sarà solo il punto di partenza per altri lavori più qualificati. Ma è pur sempre un punto di partenza. Meglio iniziare da qualche parte, piuttosto che rimanere fermi in piazza a urlare contro la disoccupazione. Leggo di gente che non trova lavoro nemmeno come cameriere o lava piatti. Ma poi guardo gli annunci o leggo i giornali e vengo a conoscenza che in Italia ci sono un sacco di lavori che nessuno vuole più fare: camerieri, idraulici, barman, infermieri, muratori….cosa hanno di male questi lavori?
Io volevo fare la giornalista. L’ho fatto qualche anno da freelance sotto pagata, poi ho capito che non c’era spazio per me e mi sono riadattata a fare altri lavori: guida turistica, receptionist, call center e cameriera, sia in Italia sia in Australia. E ora lavoro nella comunicazione. Insomma un bel giro per arrivare ad avere alla tenera età di 31 un contratto a tempo determinato. Eppure me lo tengo stretto e ringrazio ogni giorno di averlo, anche se con il mio lavoro ideale poco ci azzecca. E ringraziavo anche quando facevo la cameriera, perchè era sempre meglio che starmene a casa!
Forse la Fornaia (non me ne vogliano i fornai, sono io che adoro storpiare i nomi, sono una pazza…) forse la Fornaia dicevo ha straparlato, ha detto troppo e troppo male, ha fatto la professoressa invece che fare la ministra. Però non ha detto una sciocchezza. E francamente non capisco i giovani che si sono indignati. Se quel consiglio fosse arrivato da un amico forse lo avrebbero accettato pure con un sorriso sulle labbra, ma arrivando dall’alto della supercattedra della Fornero si sono sentiti sminuiti. E invece lei non voleva sminuire, lei ha solo sottolineato una verità assoluta: entrare nel mondo del lavoro il prima possibile, non aspettare l’offerta giusta ma entrare e da lì dentro crescere.
Poi possiamo parlare del mercato del lavoro, che la Fornaia ha definito debole ma a me pare schifosamente viscido, con una percentuale spaventosa di offerte di stage camuffate da offerte di lavoro, stipendi indecenti e contratti al limite del legale. Però dentro questo mercato ci sono offerte di ogni tipo e lavori di ogni tipo. Magari bisognerebbe aumentare il numero delle chiavi di ricerca quando si cerca lavoro, provare a selezionare anche ambiti diversi dal proprio e vedere cosa esce fuori. Poi si ritaglia il curriculum a seconda dell’offerta di lavoro, perchè lo sappiamo che ai recruiters piace essere presi in giro.
Tutto questo vale, secondo me, per tutti. Per chi è disperato e deve lavorare il prima possibile per sbarcare il lunario, ma vale anche per i giovani che non trovano le offerte giuste.
Io ho lavorato con contratti rinnovati ogni tre mesi o ogni sei mesi, lavori stagionali, co.co.co, progetto, stage e chi più ne ha più ne metta. Mi sono fatta del nervoso, mi sono fatta i miei pianti, ma sono sempre andata avanti e ho fatto tesoro anche del più semplice stage. E mi è servito tutto. Dalla receptionist alla giornalista, alla guida turistica:è grazie a questi molteplici esperienze che hanno arricchito il mio bagaglio personale e aperto la mente che oggi sono dove sono, pur con un contratto sempre a termine, ma felice. Sono realizzata? Certo che no. Andrò avanti ad accumulare esperienze finchè ne avrò la possibilità, all’interno di questa azienda se così sarà o altrove. Ma di sicuro non disprezzerò nessun tipo di lavoro. E non andrò in piazza a protestare. A me la piazza non ha mai dato nulla, lo Stato non ha mai fatto niente per me. Quel poco o tanto che ho ottenuto l’ho avuto grazie ad Angelica.

E ora via con le dita sulla tastiera, sparate pure!! :-)

La Maga Fornaia


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog