29 gennaio 2013By IL CRONISTA
Non fidatevi di Monti e la sua cricca e vi spiego perché.
Perché tutto quello che ha fatto al governo e immediatamente prima è stato fatto, da parte sua, esclusivamente per la glorificazione del suo nome, e per quanto riguarda il resto della cricca, per il loro proprio tornaconto.
Per la sua cricca intendo non solo gente come Casini e Fini che sono quanto di peggio potesse capitare all’Italia, ma anche il Pd che pur di non fare governare il centro-destra non si è fatto alcuna remora di rimarcare fino allo sputtanamento totale i difetti di Berlusconi (che senza dubbio ci sono stati) e della politica del centro-destra fino all’affossamento dell’immagine dell’Italia anche all’estero. E tutto questo solo per poter poi dire che senza il Pd al governo l’Italia non ce la può fare, e per avere in mano le chiavi delle stanze del potere, che come si sa – e come stiamo imparando sempre di più in questi periodi di scandali a capire – portano soldi… tanti soldi.
Monti s’è saputo muovere molto bene in questa partita e ci ha aggiunto il suo carico da undici: le sue referenze in ambito europeo. Ed il gioco fu fatto!
Infatti oggi si vede bene che tutto quello che ha fatto col suo governo (con la complicità anche del pavido Pdl) l’ha fatto semplicemente per affossare definitivamente l’operato del governo che lo ha preceduto, di centro-destra.
Molti di noi avevano capito che le riforme erano a dir poco eccessive, soprattutto quelle contro (e non pro) i lavoratori e i pensionati. Queste si sarebbero dovute, ma soprattutto “potute” fare con una gradualità che non fosse quella scelta da lui, ovvero la gradualità e la delicatezza di un elefante: quella “dall’oggi al domani”. Vale lo stesso per la tassa sulla casa che, insieme alle altre, ha distrutto il potere d’acquisto della classe più debole.
All’Europa sarebbe bastato dare il segno del cambiamento, e non il cambiamento, per farci recuperare la credibilità perduta, e non certo perduta a causa dei lavoratori con stipendi tra i più bassi nella Comunità.
Dimostrazione di quanto dico è che oggi, a neanche un mese dalle elezioni, il senatore – a pochissimo tempo dall’avvenuta esazione dell’Imu e quando ancora dobbiamo vedere completamente gli effetti recessivi delle sue manovre anti-lavoratori – promette, a scopi elettorali, di abbassare l’Imu ed anche, sentite sentite… di rivedere le riforme Fornero.
C’è da aggiungere altro?
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
IL CRONISTA
Non fidatevi di Monti e la sua cricca