Magazine Psicologia

Non ho letto il libro, ma ho visto il film !!

Da Observingthenet

“il re non vedeva di buon occhio che suo figlio, abbandonando le strade controllate, si aggirasse per le campagne per formarsi un giudizio sul mondo, perciò gli regalò carrozza e cavalli. Ora non hai più bisogno di andare a piedi – furono le sue parole. Ora non ti è più consentito di farlo era il loro significato. Ora non puoi più farlo. Fu il loro effetto”.
Che c’entra questa storia? C’entra. Perché i mezzi di comunicazione se ci mettono in contatto non con il mondo, ma con la sua rappresentazione, se modificano il nostro modo di fare esperienza avvicinandoci il lontano e allontanandoci il vicino, se ci familiarizzano l’estraneo e ci forniscono i codici virtuali per l’interpretazione del mondo reale, allora i mezzi di comunicazione producono delle modificazioni nell’uomo indipendentemente dall’uso che se ne fa.
Come si vede, essere esposti non al mondo, ma alla visione del mondo o se si preferisce “essere digitali” incide sul modo di fare esperienza modificando in modo radicale il nostro modo di pensare, trasformandolo da analitico, strutturato, sequenziale e referenziale in generico, vago, globale, olistico.
La trasformazione della strumentazione tecnica modifica il nostro modo di pensare? E quali forme di sapere stiamo perdendo per effetto di questo cambiamento?
Si sta determinando un passaggio da un tipo di intelligenza sequenziale, quella che usiamo per leggere, e su cui si fonda tutto il patrimonio di conoscenze dell’uomo occidentale, ad un intelligenza simultanea caratterizzata dalla capacità di trattare nello stesso tempo più informazioni, senza però essere in grado di stabilire una successione una gerarchia e quindi un ordine.
L’homo sapiens capace di decodificare segni ed elaborare concetti astratti è sul punto di essere soppiantato dall’homo videns che non è portatore di un pensiero, ma fruitore di immagini, con conseguente impoverimento del capire.
Il carattere iconico della visione consente di afferrare a prima vista il proprio oggetto e quindi di coinvolgere immediatamente l’emozione, che però cattura l’anima senza il tempo di una elaborazione.
E allora…… “non ho visto il film, ho letto il libro !!”.


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