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Non l’ho fatto apposta.

Creato il 18 ottobre 2010 da Babilonia

Questa persona mi è sempre piaciuta, come blogger e come insegnante

Capita che, durante l’intervallo, i ragazzi giochino in modo un po’ troppo violento, si spintonino sulle scale, si urtino entrando in collisione in modo un po’ troppo “fisico” o si rincorrano rischiando di inciampare e scivolare.
Capita anche che, in classe, se qualcuno chiede in prestito un oggetto qualsiasi (dall’evidenziatore a un libro) se lo veda recapitare, non proprio in modo garbato, per via aerea, magari direttamente in testa.
Per quanto gli adulti (e gli angeli custodi) stiano attenti ogni tanto è inevitabile che ci scappi qualche bernoccolo o qualche sbucciatura, se non qualche infortunio un po’ più serio che richiede una scappata al più vicino Pronto Soccorso.
Invariabilmente, quando questo succede, chi ha provocato il guaio se ne esce con un candido “Non l’ho fatto apposta” che dovrebbe giustificare l’accaduto.
Invariabilmente mi scappa un “E vorrei vedere…”
Ogni tanto mi lascio andare ad una lunga dissertazione sull’aggettivo “preterintenzionale” per spiegare loro che, indipendentemente dalle nostre intenzioni, dobbiamo imparare che siamo responsabili dei danni che possiamo provocare agli altri e che la responsabilità non può essere scaricata sempre sul destino cinico e baro.
Mi piace che i ragazzi capiscano questo semplice concetto.
Mi piacerebbe che lo capissero anche gli adulti.

Giovedi ho una riunione a scuola di mio figlio. Ci sono ancora problemi, che giudico sottovalutati e irrisolti fino ad oggi (4a classe elementare).

 


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