Quanto vale una vita umana? E quanta percezione abbiamo del dolore e della sofferenza che vediamo intorno a noi, che i media cinicamente ci propinano a ogni ora del giorno e della notte? Vediamo dappertutto scene di disperati che fuggono da teatri di guerra, persone che lottano contro la furia selvaggia della natura, gente semplice che vede il loro futuro minacciato da catastrofi ambientali provocate proprio dagli uomini stessi. Siamo così abituati a vedere la morte intorno a noi che ormai non ci facciamo più caso, assistiamo a queste stragi pasteggiando davanti alla tv, ascoltando distrattamente il freddo rumore di fondo della cronaca. Siamo assuefatti e passivi, e quello che abbiamo irrimediabilmente perso è la consapevolezza della tragedia, che ci rende insensibili e innegabilmente dis-umani.
E proprio la consapevolezza è la chiave di lettura di Non lasciarmi: quella stessa consapevolezza che regola l'esistenza di tre ragazzi con un destino segnato, e che tanto fa più male a noi spettatori proprio per la nostra disabitudine alla sofferenza e all'ineluttabilità, ingenuamente inconsapevoli dell'effimera consistenza delle nostre vite.
Tratto da un romanzo di Kazuo Ishiguro, sceneggiato da Alex Garland (quello di 28 giorni dopo) e portato sullo schermo da Mark Romanek, Non lasciarmi è la storia di una profonda amicizia fra tre giovani cresciuti in un austero collegio della campagna britannica, isolato dal mondo, e dove alcuni alunni 'speciali' vengono 'indirizzati' verso un misterioso, inconsapevole e tragico futuro, che sarà loro furtivamente svelato da un'insegnante anticonformista e coraggiosa.
Da quel momento in poi, per tutto il film il nostro desiderio, il nostro istinto è quello di urlare con rabbia ai protagonisti di ribellarsi al loro destino, di convincerli a fuggire, di spronarli a gettare via il braccialetto di riconoscimento e sospingerli alla ricerca di un qualsiasi posto dove poter costruirsi una vita vera, da persone 'normali'. Ma non succederà. Perchè forse quella 'terra promessa' non esiste, o forse perchè è davvero impossibile scappare e rifiutare una sorte che altri hanno già stabilito e 'pianificato' passo passo, e di cui i ragazzi stessi sono, appunto, 'consapevoli' di non poter modificare.
VOTO: * * * *