Non morire prima di esser morto

Creato il 30 dicembre 2013 da Elgraeco @HellGraeco

Ne discutevo ieri sera con mio cugino, che se non lo sapete, amministra questo blog insieme a me, da vera Eminenza Grigia. Discutevo sul modo in cui, in tutti questi anni, sono stato percepito in rete, o su come viene visto questo blog.

I ragionamenti li tengo per me, ma a voi posso confessare i punti salienti. Desunti dall’esame delle statistiche di accesso di questo blog e dai discorsi che ho sentito fare in giro nel corso del tempo.

Trattasi, naturalmente, di ragionamenti empirici, fatti per passare il tempo. Ma basati sull’esperienza di quella che è la “percezione dell’altro” nell’internet 2.0.

Dopo quattro anni e mezzo di blogging, ho scoperto, con mia grande sorpresa che:

a) non so se tutt’ora, ma almeno all’inizio (e non so che arco di tempo possa coprire, nella percezione altrui, “l’inizio”), sono stato ritenuto un fake di qualche altro blogger famoso. A causa dello stile e del particolare tasso polemico dei miei articoli. E probabilmente anche a causa del fatto che sono venuto fuori “ a bomba” col mio blog e coi miei articoli, in un particolare periodo in cui il circolo dei blog era ben assestato su precisi equilibri. Quasi ragionassi all’unisono con chi sta dietro il più grande motore di ricerca del mondo e il più grande social network del mondo, le sferzate nei regolamenti atti a determinare con assoluta certezza l’identità di chi si cela dietro a un nickname sono state la grande novità di quest’anno. Da un lato concordo e approvo, dall’altro ne detesto i metodi. Ma nessun progresso è perfetto.

b) molta gente non ha ancora capito che Hell e Germano M. sono la stessa persona, ovvero io (l’ha capito persino Gugle, ma molti utenti no). E che io scrivo il 99% degli articoli di questo blog e, allo stesso tempo, scrivo anche eBook. Il mio editor fisso è Marina Belli. Allo stesso tempo edito alcuni (non tutti) dei lavori di Alessandro Girola. Con il quale collaboro e ho collaborato ad altri divertenti progetti.

c) moltissima gente preferisce basarsi sui propri pre-concetti, e evitare di confrontarsi. Azzerando il dialogo e agendo solo sulla supposizione e sul pregiudizio. Anche e soprattutto col sottoscritto.

Al che mi verrebbe da dire che senza dialogo non c’è progresso, ma sarebbe uno spreco di tempo e attenzione.

E a queste circostanze, a loro modo divertenti, non posso porre altro rimedio che continuare a fare ciò che faccio, confidando che, prima o poi, la gente legga davvero ciò che ha tra le mani, e sappia distinguere la realtà dalla fantasia dei mostri del sonno della ragione.

Mi occupo di cinema, ma non da professionista. E men che mai da critico. Cosa che ho sempre detto. Dei critici non so che farmene.

E me ne occupo perché mi interessano le storie e la narrazione. Dal momento che anche l’arte cinematografica è narrazione, e ricercando uno stile narrativo che riproduca, tramite la parola scritta, le immagini, ecco che prediligo il cinema come mezzo di narrazione. Per cui mi occupo della qualità delle storie che col mezzo cinematografico vengono narrate.

La scrittura l’avevo messa da parte, per varie ragioni. Poi l’ho ripresa, e ora voglio fare (quasi) solo quello. Punto sempre a migliorarmi. Per cui scrivo. E mi piacerebbe che la maggior parte dei lettori di questo blog recepissero questo dettaglio e non lo considerassero un incidente di percorso sul ben tracciato solco cinematografico.

Cinema che, nonostante tutto resta, affiancato dal paranormale, l’argomento più cliccato di questo 2013.

L’Ordine di Cloud Atlas

I Paradossi di Looper

La Bambola Annabelle

La Casa (2013)

La Storia del Cesso

The Walking Dead

A sorpresa, sono articoli che parlano di cinema in maniera leggermente diversa dalla solita recensione, quelli preferiti. Anche se stravince Annabelle, alla faccia che la gente non crede al paranormale. Il che significa che, forse, il pubblico mi conosce anche troppo bene, smentisce i miei dubbi e viene da queste parti proprio per trovare i miei testi particolari. Di questo vi ringrazio.

Cosa ci aspetta per l’anno che verrà? Niente, in fondo è solo un giorno in più sul calendario. Il blog andrà avanti come sempre. Non mi piacciono le dichiarazioni d’intenti, ma spero finalmente di avere un po’ di serenità per meglio organizzare le cose, per darvi finalmente il posto la cui immagine ho nella testa da tempo, ma che ancora non sono riuscito a costruire. Mi riferisco sempre al blog.

Proprio alla Vigilia di Natale scrivevo che qualunque progetto o sogno abbia mai fatto, non sono mai riuscito a realizzarlo, portandone a compimento altri del tutto imprevisti, seppur piacevoli.

Ebbene, non credo di riuscire a staccarmi da questa linea di condotta. Per cui è una certezza dire che i prossimi mesi riserveranno sorprese, anche se nemmeno io so quali. Ma arriveranno, caparbie come il sottoscritto.

Io ringrazio tutti voi, che tornate giorno dopo giorno su queste pagine. La maggior parte di voi ha capito, è evidente, che la mia spontaneità la riverso tale e quale sul blog, che è a mia immagine. E ciò nonostante vi sto simpatico lo stesso.

Sappiate che la simpatia è reciproca. Talvolta anche l’antipatia lo è.

Abbiamo costruito qualcosa, in questi quattro anni. Niente ci vieta di continuare e di espanderci. Di mutare orizzonti, o semplicemente di scoprirne di nuovi.

Mai morire prima di essere morti davvero.

Mai arrendersi.

Auguri a tutti.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :