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Non porto i tacchi a spillo

Creato il 27 luglio 2011 da Speradisole

NON PORTO I TACCHI A SPILLONessun partito finora si è fatto carico delle esigenze e dei problemi delle donne. La maternità e l’occupazione femminile non sono protetti. La parità sul lavoro non esiste, e neppure sale l’indignazione per lo sfruttamento dell’immagine femminile.

In Italia,  nel 2011, 82 sono le vittime di violenza maschile (finora).

Il 9 e 10 luglio scorsi, si è riunito a Siena il “movimento delle donne”. Non ha ancora un nome e c’è chi lo chiama “SNOQ” dalla iniziali dello slogan “Se Non Ora Quando” che lo ha caratterizzato, fin dalla sua prima comparsa, quel 13 febbraio 2011, che vide la protesta di un milione di donne nelle piazze italiane.

Si tratta di un movimento, di un progetto, di una rete, di un’onda, ma certamente non di un partito.

E’ un movimento spontaneo che indica il bisogno dell’Italia di tornare a un’etica della cittadinanza e al riconoscimento della dignità della donna.

Meno della metà delle donne lavora e al Sud neanche un terzo. La disoccupazione femminile è molto più alta di quella maschile e le donne soffrono di più lo scoramento di chi non trova lavoro e smette di cercarlo.

Ottocentomila donne sono state costrette a dimettersi perché incinte. Senza contare il tempo che le donne impiegano per occuparsi della casa, dei bambini, degli anziani e dei non autosufficienti.

La disuguaglianza di genere, il cosiddetto Global Gender Gap, vedeva l’Italia nel 2009 al 72esimo posto della classifica, nel 2010 siamo scesi al 74esimo posto, ai livelli più bassi dei paesi sviluppati.

Questo è il risultato di vent’anni di una cultura che umilia le donne.

Tutti i mezzi di comunicazione hanno parlato dell’incontro di Siena. Tutti tranne il Tg1. Tanto che  tredici giornaliste della testata hanno mandato una lettera aperta al direttore della Rai, Lorenza Lei, per protestare contro il silenzio della rete cosiddetta “ammiraglia” del servizio pubblico.

In compenso, proprio il 10 luglio, domenica,  nell’edizione del Tg1 delle 13,30,  è passato un servizio su una corsa delle donne sui tacchi a spillo. Uno sfottò minzoliniesco.

Questo movimento delle donne, nato per difendere la loro dignità, ha tanta strada ancora da percorrere e tanti pregiudizi da vincere. Ma le donne sono toste e ce la faranno, non si lasciano demoralizzare, men che meno da un direttore di telegiornale, come l’indecente Minzolini.



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