Magazine Diario personale

Non sapevo di esser comunista (e pure rockettara)

Da Doppiogeffer @DoppioGeffer
Datemi il numero dei produttori televisivi di RealTime perchè ho qualche idea su un nuovo programma.Già, dopo "Non Sapevo di essere incinta" e "Non sapevo di non sapere" vari, oggi ho scoperto di esser comunista.E rockettara.E malata mentale.E indegna di parlare di famiglia.E chissà quanti altri epiteti non scritti ma pensati.Come mai? Beh, tutto è iniziato per caso su Facebook,più precisamente su una pagina dedicata alla città in cui vivo dove tutti rimembrano i bei tempi antichi e si lagnano dei tempi moderni (molto spesso con ragion di causa).Qui, tra un "è uno schifo 'sto paese" e un "chi si ricorda di Saro Trecornetti?",un  prete ha ben pensato di condividere post su post contro i matrimoni gay ed affini.Tradotto, così come fa un politico in piena campagna elettorale, s'è messo a denigrare chi la pensa diversamente da lui.Ma è un prete, e fin qui ho sorvolato.A seguito del suo post, son sorte varie diatribe; chi a favore del matrimonio ma non dell'adozione (che poi si parla di Stepchild adoption, cosa ben diversa dall'adozione diretta), chi a favore di ambedue le cose e chi completamente contrario a tutto.Così, non avendo nulla da fare ed essendo sempre una che parla troppo, ho espresso il mio pensiero.Ma cos'ho detto di così sbagliato per meritarmi tante offese?Ho solo scritto che, benchè rispetti l'opinione di suddetto prete e capisca il suo punto di vista dettato dal vestito che porta, non trovo corretto che si esprima in merito alle unioni civili tra persone dello stesso sesso in quanto non credo abbia competenze giuridiche in merito. E sottolineo unioni civili proprio perchè non ho voluto minimamente trattare l'aspetto adozioni in quanto campo troppo vasto e complesso (della serie: "facciamo un passo alla volta").Le mie parole, espresse in maniera educata (almeno a mio avviso), han sortito l'effetto sperato; nessuno, prete compreso, ha trovato qualcosa su cui aggrapparsi per controbattere.Salvo un individuo che chiamerò MisterLuogoComune.Questo simpatico signore, poco più grande di me (stando al suo profilo), ha voluto esporre il suo punto di vista come tutti. Per carità, nulla di sbagliato...però...Però l'incipit qual è stato?
"SIETE TUTTI MALATI".

Così, senza ragion veduta. Ha definito tutti un pugno di malati solo perchè favorevoli alle unioni tra persone dello stesso sesso.Giacchè sono una persona particolarmente curiosa, gli ho dunque chiesto il perchè di tale affermazione, ricordandogli però quel che si chiama "rispetto delle opinioni altrui" e "educazione".Da lì la comicità e il grottesco han raggiunto apici inimmaginabili.Riporto quindi alcuni stralci con relativa punteggiatura ed errori grammaticali.

Mister Luogo Comune: <<Possibilmente lei è donna.....anche religiosa. Sicuramente non ha figli. I bambini sono sacri non considera molti punti.>>Io:<<Complimenti per l'arguzia. Sì, sono una donna ma il mio pensiero esula dalla mia sessualità o dalla religione che professo. Rispetto i suoi pensieri ma non può definirci malati, non è educato. Detto ciò chiudo il discorso con lei.>>MLC:<< Non lo mica offesa....diritti assurdi...Bambini ne ha? Da come parla dico di no. Due gay si amano? Sposatevi ma i figli restano in orfanotrofio.>>I:<<Guardi, si sta solo arrampicando su gli specchi. Lasci il discorso giuridico e socio-psicologico a chi ne è competente.>>MLC:<<Lei riguardo l'argomento è capo di incompetenze....nessuno specchio.>>I:<<Ma le viene così difficile contare fino a dieci prima di esser ineducato? Come può definire me incompetente e definire lei competente? E' perchè non sono madre? Ma fino a che punto l'esser madre (biologicamente parlando) rende una persona competente in merito? La smetta, davvero, si sta rendendo ridicolo.>>MLC:<<Ecco, sono comunisti chi ci vai ciccannu (translate: cosa vai cercando)?Non nomini la parola madre...lei non è degna.>>I:<<Complimenti, lei riesce a capire l'orientamento politico di una persona solo dal profilo (privato) su Facebook! Detto ciò, se io sono indegna del termine madre, lei non è degno di parlarmi con questi toni. Discorso chiuso.>>
MLC:<<Mi basta vedere che è rocchettara (rockettara).>>
E così ancora per altri 20 o 30 commenti.Sono una comunista perchè difendo le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Sono rockettara perchè tra le poche foto pubbliche sul mio profilo (e sono davvero poche) lui ha visto quelle di un concerto del mio fidanzato (ndr: lo sapevate che le coverband ai Negramaro son vero e proprio Hard Rock satanista? No? Bene ora lo sapete).
Ah, e sono pure capra. Ma detta da una persona che non sia Sgarbi non so fino a che punto tale epiteto possa esser offensivo.
Insomma, a conclusione di siffatti discorsi filosofici, Mister LuogoComune si è professato "orgogliosamente omofobo" e "nemico dei comunisti rocchettari".
Comunisti rocchettari che però, stando a chi gli ha dato manforte, fanno anche parte della casta di saccenti aventi titolo di studio superiore al diploma di scuola superiore.Tradotto, un controsenso bello e buono.
Ma di tutta questa manfrina sulle unioni civili e sull'esser o meno una mangiabambini rockettara facente parte della casta, cos'ho capito? Cos'ho imparato?
Poco, pochissimo. Cioè, ho capito che con persone che usano tali termini come ingiurie non ha senso perder tempo perchè tanto è come parlare ad un muro fatto di pregiudizi....però non ho capito come persone simili si professino "cristiani" nel vero senso della parola. Non si dice forse "ama il prossimo tuo come te stesso"? Chissà, forse vale solo se il prossimo tuo la pensa come te.
L'unica cosa che ho capito, perciò, è che sono comunista.
Rockettara.Capra.Facente parte della casta.Esageratamente educata e particolarmente intelligente dato l'alto tasso di argomenti esposti contro il mio pensiero.E se mai un giorno avrò dei figli, pur essendo indegna della parola madre, essi saranno orgogliosi di me perchè non vivo nei luoghi comuni e rispetto gli altri, siano o meno omofobi, fascisti o amanti del neomelodico.
Sempre se non li mangerò con contorno di patate,sia chiaro.

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