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Non si deve partire dalle alleanze ma dalle cose da fare!

Creato il 06 marzo 2013 da Freeskipper
Non si deve partire dalle alleanze ma dalle cose da fare! di Silvio Berlusconi. C’è una frase con cui ho iniziato la mia discesa in campo nel ‘94, una frase che poi ho ripetuto più volte ed è ormai conosciuta da tutti. Ho detto nel ‘94, “l’Italia è il Paese che amo…” ed è sempre commovente vedere come questo mio sentimento sia stato ancora una volta così fortemente ricambiato. Me lo hanno confermato con il loro voto milioni di Italiani, donne e uomini liberi che vogliono continuare a vivere con orgoglio in un Paese libero, un Paese che vogliono rendere il migliore per viverci, per fare impresa, per crescere i loro figli. Vorrei abbracciarli tutti, uno per uno e ringraziarli per aver rinnovato la loro fiducia a me e alla nostra missione politica premiando così il nostro impegno in difesa delle famiglie e delle imprese, il nostro amore per la libertà e per l’Italia. Questo consenso merita la mia gratitudine anche perché è giunto in un momento di profondo disgusto per la politica, un disgusto che noi per primi condividiamo. Non solo. Questo consenso ha consentito al nostro movimento, che all’inizio della campagna elettorale attraversava un momento non facile, di confermarsi nella sua missione di libertà. Almeno per ora, per quanto ci riguarda, l’obiettivo è stato raggiunto. Anche chi, come me, nella propria vita ha combattuto tante battaglie, non può non essere orgoglioso per questa difficile rincorsa che ci ha portato a cogliere un innegabile risultato politico. Mi sono speso senza risparmio e credo di aver mostrato a tutti, a chi ha la mia età e anche ai più giovani, che è bello, che è nobile battersi per i propri ideali, combattere con lealtà nell’arena televisiva, esporsi al giudizio degli altri, puntare sul coraggio, sulle idee, sulle proposte concrete senza mai giocare la carta dell’odio, dell’insulto, della demonizzazione degli avversari. In questi giorni sono successe tante cose. È successo il pensionamento di alcuni vecchi mestieranti della politica politicante e questo non ci fa dispiacere, la bocciatura senza appello dei tecnici lontani dalla realtà del Paese ma anche l’arrivo sulla scena di tanti nuovi protagonisti, di tanti nuovi deputati e senatori ai quali rivolgo il mio augurio di riuscire a dare il meglio di se stessi e di onorare compiutamente il mandato ricevuto. Nei prossimi giorni dovremo invece riflettere sugli scenari politici e sulle proposte per il futuro del Paese. Nessuna forza politica responsabile può ignorare il valore della governabilità. Solo dopo che dal 15 marzo in poi saranno insediati i gruppi parlamentari ed eletti i Presidenti delle Camere, il Presidente della Repubblica potrà avviare le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Sono i tempi delle istituzioni, ma sono tempi troppo lunghi ed è per questo che vogliamo riformarli. Se un messaggio di stabilità non verrà lanciato prima rischiamo di pagare un prezzo troppo alto. Per questo spetta alle forze politiche, nella loro autonomia e responsabilità il compito di cominciare a dipanare la matassa della legislatura non ancora iniziata. Non si deve partire dalle alleanze ma dalle cose: riduzione delle spese, riduzione della pressione fiscale, conti in ordine per restare in Europa a testa alta e riforme istituzionali per rendere l’Italia una democrazia moderna. Io oggi, qui, desidero assumere pubblicamente tre impegni importanti. Primo: ho assunto con gli italiani un impegno solenne in campagna elettorale, quello di fare ogni sforzo per rovesciare una politica economica di austerità senza crescita che ci ha inchiodato ad un vera e propria recessione. Ho sentito dei leader parlare di un vago programma che riguarda la politica, la legalità, le elezioni, i ceti più deboli ma nulla hanno detto sul tema cruciale dell’economia, non hanno mai pronunciato le parole tasse, crescita, sviluppo. “Ma dove vivono?” mi domando, se non capiscono che il punto è questo, è proprio questo. Per quanto mi riguarda farò di tutto per consentire al Paese di cambiare rotta. Occorre lavorare perché si apra al più presto la fase di un alleggerimento fiscale che è l’unica via per ridare respiro alle famiglie e aumentare i consumi, per dare forza alle imprese e aumentare la produzione e i posti di lavoro, per dare vigore all’Italia intera. Per noi ogni discorso, ogni futuro ragionamento deve partire necessariamente da qui. Una svolta nella politica economica è per noi un punto irrinunciabile per il governo del Paese. Secondo impegno: è mio preciso intendimento impegnare il Parlamento su una riforma delle Istituzioni che garantisca finalmente la piena governabilità del Paese. Terzo impegno: prometto a chi mi ha sostenuto che sarò personalmente e direttamente in campo per far fruttare nell’interesse dell’Italia il consenso di cui sono stato destinatario. Ogni singolo voto mi responsabilizza e mi spinge a dedicare tutto me stesso per contribuire a garantire un futuro di libertà e di benessere agli Italiani. Ringrazio ancora tutti i nostri elettori con un grande, caloroso abbraccio. Viva il Popolo della Libertà, viva l’Italia, viva la libertà.

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