Non si ferma il collasso
Si salvano alcuni titoli del lusso e la solita Snam. Tracolla Ferrari e tutta la galassia Agnelli. Ancora forti ribassi per Tenaris ed Stmicroelectronics.
Sembrava la giornata giusta del rimbalzo … sembrava. Ed invece, se possibile è stata una seduta ancora peggiore rispetto a quelle dei giorni scorsi, non tanto per la performance negativa, ma proprio perché il crollo è arrivato dopo che i mercati azionari aveva dato l’illusione di poter perlomeno chiudere questa drammatica prima settimana con un rimbalzino.
Ed allora la delusione è stata ancora più forte.
Curiosamente il crollo è arrivato dopo che dagli Usa era stato reso noto il dato macro più atteso, quello riguardante il mercato del lavoro. A dicembre gli occupati nel settore non agricolo sono aumentati di 292.000 unità, un valore estremamente superiore alle attese (200.000 unità) e non basta, perché i dati del mese di ottobre e novembre sono stati rivisti al rialzo.
Da quel momento, erano le 14:30 in Italia, sui mercati si sono viste solo vendite, il nostro indice principale che in quel momento aveva toccato i 20.340 punti nelle ultime tre ore di contrattazione ne ha persi 390 andando a finire sotto la quota psicologica dei 20.000 punti, non accadeva da quasi un anno, dal 21 gennaio scorso, per essere precisi.
Alla fine quindi soltanto pochi titoli si sono salvati dalle vendite, ma occorre dire che il nostro Ftse Mib (-1,58%) ha avuto una perdita in linea con Parigi (-1,6%) e di poco superiore a Francoforte (-1,3%), mentre Londra (-0,7%) oggi ha limitato i danni.
Anche nella giornata odierna è stato il comparto del lusso a risultare il più “difensivo” con Moncler (+0,82%), Tod’s (+0,29%) e Luxottica (+0,18%) che non cedono alle vendite.
Gli altri due titoli che terminano in territorio positivo sono stati Italcementi (+0,10%), che come noto finirà in mani tedesche e la solita Snam Rete Gas (+0,41%) che fino a pochi minuti dal fixing faceva registrare il nuovo massimo storico.
Oggi è arrivata la debacle di Ferrari (-6,05%) giunta a sfiorare quota 40 euro, in una giornata che ha visto in grosse difficoltà tutto il Gruppo: Fiat Chrysler (-4,11%), Exor (-3,32%) e Cnh Ind. (-1,79%).
Ancora pesanti ribassi anche per il comparto bancario, i maggiori cali sono risultati quelli di Banca Popolare di Milano (-4,91%), Banco Popolare (-4,13%) ed Ubi Banca (-2,85%).
Da segnalare anche il crollo di Stmicroelectronics (-4,45%) che ritocca i minimi degli ultimi dodici mesi, ma è impressionante anche il calo di Tenaris (-3,80%) sceso sotto quota 10 euro come nell’agosto scorso, quando da questo livello rimbalzò.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro