Magazine Diario personale

Non si muore quando si deve, ma quando si può

Creato il 23 aprile 2014 da Hermosa @DeOrnatuMulieru
Ho letto per la prima volta Cent'anni di solitudine quando avevo circa 12 anni: fu mia madre a consigliarmelo - e nel tempo mi ha consigliato altri bellissimi libri- e io l'ho amato da subito. Come tutti i libri che ho davvero amato, l'ho poi riletto molto spesso, scoprendone sempre nuovi piccoli dettagli che me lo hanno fatto amare ancora di più.
Non si muore quando si deve, ma quando si può
Quando la settimana scorsa è morto Gabriel García Márquez, ho ripensato a tutti i suoi libri che ho letto, perchè ce ne sono stati altri dopo Cent'anni di solitudine, a tutti i sogni e i personaggi e le speranze che ho vissuto e agli amori e le delusioni e le gioie che le sue parole mi hanno regalato.
Ho ripensato a quegli universi così lontani da me e pure così vicini, a quella dolorosa gioia della vita che sapeva raccontare così bene. A quei personaggi improbabili e pure tanto più veri e sinceri di tanti miei vicini di casa. 
Allora mi sono seduta e ho ricominciato a leggere. 
"Muchos años después, frente al pelotón de fusilamiento, el coronel Aureliano Buendía había de recordar aquella tarde remota en que su padre lo llevó a conocer el hielo..." 
Ciao Gabo. Grazie.

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