Ritorna d’attualità la follia umana. Ancora una volta di una donna contro di propri figli, ancora una volta per problemi del tanto vituperato amore.
Avete senza dubbio tutti letto della donna che ieri a Lecco ha ucciso a coltellate le tre figlie di 3, 10 e 13 anni. Pare due nel sonno, la terza, la più grande, ha tentato di sfuggire alla rabbia omicida della madre ma tutti i tentativi le sono stati vani. La donna poi ha tentato il suicidio, ma è rimasta in vita.
Pare che il motivo scatenante sia stato la separazione dal marito, avvenuta in seguito ad una nuova relazione di lui.
La gelosia ancora una volta a far da padrona ai sentimenti, unica salvezza quando manca la fiducia, la serenità, l’autostima; quando si è incapaci di affrontare la vita e le relazioni. Troppo forti per colpire se stessi, troppo supponenti ed arroganti, si decide di uccidere il prossimo, molto spesso colui che si crede essere debole ed indifeso.
In questi casi quasi mai la donna omicida muore, le ferite che si provoca sono poche e superficiali; il danno viene fatto ad altri, una punizione per l’uomo che si crede appartenga a loro stesse come proprietà esclusiva.
La gelosia nelle donne arriva a chiudere il cervello, a distruggere la propria carne, ad ucciderla in questo e in molti altri casi.
Cosa avviene in quelle menti? Quale grado di pazzia raggiungono? Quale assoluta mancanza di controllo?
E per cosa poi?Per un possesso? Per solitudine? Per disperazione? Per rabbia?
Per amore?
E no, per favore, non chiamatelo amore, come quando gli uomini uccidono le donne per troppa passione o le donne violentano gli uomini per troppa gelosia: no, per favore, chiamatelo con mille altri nomi, ma non chiamatelo amore.
Anche in questo caso tutti a dire che nessuno avrebbe mai immaginato..donne insospettabili, che nascondono la rabbia e la desolazione per poi farla esplodere.
Il vero dramma è che da alcuni gesti, fatti sotto effetto della rabbia e della gelosia, non si torna più indietro.
Chiara