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Non siamo dei Draghi

Creato il 14 maggio 2011 da Albertocapece

Non siamo dei DraghiViviamo in tempi deprimenti, ma basta un niente per farci gonfiare il petto. Così all’annuncio che anche la Germania dava il via libera a Draghi alla Bce, si è subito levato una sorta di peana: c’è qualcosa che in Italia raccoglie ancora attenzione e stima.

Ora non c’è dubbio che Draghi sia un ottimo candidato con tutte le carte in regola e che la Banca d’Italia riscuota ancora una certa stima, nonostante Fazio. Non c’è nemmeno dubbio che Berlusconi e Tremonti si siano spesi per togliersi dai piedi un personaggio che avrebbe potuto prendere le redini del governo in un momento di emergenza.

E tuttavia sarebbe bene avere la lucidità di comprendere che  la scelta si è orientata su Draghi proprio per l’ormai sancita marginalità dell’Italia e per la debolezza e ricattabilità del suo governo: in un momento molto turbolento per l’euro e nella prospettiva di una nuova Maastricht, sia la Germania, di gran lunga l’azionista di maggioranza della moneta unica (su ogni euro circolante, 50 cent sono tedeschi) e in seconda istanza la Francia, abbiano ritenuto conveniente non impegnarsi in una gestione in prima persona della Bce, lasciandola a un personaggio di spicco, ma utile soprattutto a fare da paravento nei confronti della sofferente Europa mediterranea e insulare.

Non è probabilmente un caso che il via libera della Merkel sia arrivato dopo le recentissime turbolenze in Grecia dove si è anche ipotizzata un uscita del Paese dalla moneta comune. La presidenza di Draghi, uomo che proviene da un Paese anch’esso sull’orlo del baratro,  è infatti funzionale a nascondere la realtà: che la vera sovranità non sta più nei singoli governi ma nella Bce e nel sistema bancario che possono imporre qualsiasi sacrificio a intere nazioni. E stravolgerne gli equilibri, la politica, gli equilibri, le vite concrete di molti milioni di persone.

Del resto la stessa Germania è ridotta a valvassore del sistema finanziario che attraverso quelle centrali di ricatto e sequestro  che sono le agenzie di rating, è il vero dominus di ogni cosa.

Quindi più che gonfiare il petto dovremmo battercelo per aver permesso che il Paese sia divenuto preda dell’illegalità e si sia lasciato andare ai suoi bassi istinti. Tanto da essere ingaggiati come picciotti per esigere il pizzo.


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