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Non siamo mica gli Americani...

Creato il 25 giugno 2010 da Gianclint
Non siamo mica gli Americani... -Il presidente, Gianbattista Vico e il Gino del Frutta e Verdura-
Per un’altra estate -l’ennesima-, a pochi giorni dal raduno la questione è sempre lì, immutata: “L’allenatore dove farà giocare Ronaldinho?”. La questione, di per sé non complessa, assume contorni imbarazzanti per come motivi extra-calcio -immagine, difendere una scelta discutibile in ogni caso-, la determineranno. Amare Ronal­dinho significa attribuirgli caratteristiche che non ha mai avuto? Importanza zero, per me.
Il presidente afferma da due estati: “Ronaldinho deve giocare più vicino alla porta”, la maggior parte dei tifosi che condividono la sua idea lo immaginano trequartista allora, dietro alle due punte. Non entro nel merito del Ronaldinho trequartista, se ci fossero dubbi le prime sette giornate dell’anno scorso lo abbiamo visto muoversi proprio sulla 3/4 avversaria, e i risultati sono stati sufficienti per me per formarmi un’idea che pure vale zero.
Mi domando però se le parole del presidente, sempre oculatamente criptiche per non urtare la tifoseria già esa­sperata a sufficienza, non siano da intendere in altro modo: ovvero, non è che con l’espressione “più vicino alla porta”, il presidente lo intenda nel ruolo di suggeritore avanzato, in funzione di 'prima punta ombra'?
Troverei più sensato questa soluzione che quella di Ronaldinho rifinitore sulla trequarti avversaria di per sé, componendo un attacco con lui in mezzo e Pato e L.Fabiano -altro non c’è-, larghi a tagliare in mezzo e dentro l’area. Se ho attribuito alle parole del presidente una concezione calcistica gradita, sono certo saprà ricompen­sarmi: ma intanto, al 20 luglio, saranno ca...si di Mister Allegri.
La questione Ronaldinho, assume poi in questi giorni un’altra sfumatura... a stelle e strisce.
Siccome per ipotizzare un futuro ci si deve appigliare a Gian Battista Vico, e non ad uno straccio di fatto com­piuto per il Milan che si possa toccare con mano, immaginare il domani -uno qualunque andrebbe pur bene,rie­sce difficile gettare un ponte oltre questo guado reso melmoso in gran parte dai nostri stessi dirigenti, poco pronti, fino a ieri , ad annusare quel domani che oggi li trova fuori sincrono in parole e fatti-.
Se Ronaldinho resterà, la squadra non migliorerà di una virgola, se andrà via il sostituto non me lo farà rimpian­gere: il Milan arriverà dove dovrà arrivare in classifica, con o senza di lui. Non mi importa niente “dei numeri”... lo spettacolo è sempre stato il Milan, non un suo giocatore che, se mai, si esaltava in un insieme di altri campioni e giocatori funzionali -gli esempi portateli voi che avete voglia di rilassarvi leggendo-.
Anche per questo Ronaldinho non c’è mai entrato nulla con il Milan... E’ forse un caso che Ancelotti -aldilà del nostro gusto-, se ne sia andato via?, che Kakà abbia letto la situazione tattica dopo tre mesi dal suo arrivo?
Chi ama Ronaldinho non se ne abbia a male, per me poi è del tutto “neutro”, il buon Dentone... Ho citato persone che il Milan lo avevano “in tasca”, che han fatto la nostra storia. Ronaldinho non la farà, com’era prevedibile aspettarsi, scontato: non mi aspetto da lui che torni a centrocampo, non mi aspetto che prenda la squadra in mano e la guidi a vincere, né che, con rabbia, “strappi” e capovolga una gara. Da noi non l’ha mai fatto, né mai lo farà... Prossimo anno farà “l’elastico” a mezza altezza; una finta di corpo, 15 assist -tutti assist quelli ?, li aves­se fatti Pandev sarebbero stati “traversoni in area”, scommetto-... il balletto dopo il gol... Simpatico eh, figurarsi! Ma il fatto che il presidente del Galaxy si sia premurato -come leggo-, di mostrargli le meraviglie di Los Angeles, non fa accendere nessuna spia a voi?
“Non è che se piace agli Americani, vorrà dire che assomiglia sempre meno al calciatore di Barcellona e sempre più a qualcos’altro?”, la domanda affilata, perché no?, mi pare legittima... a voler pensare male e... “a volerci prendere”. Qualcuno che conta, con gli affari che vengono prima del Soccer, ritiene sia adatto al campionato del­la sua squadra.. mah?! Sarà un visionario, vero?, il dubbio che non sia più adatto alla serie A perché dovrebbe dovrebbe sfiorarci.. vorremmo mica pensare qualcosa di originale?
Non ci vuole l’acume del presidente o il fatalismo tutto mediterraneo di Gianbattista Vico... corsi e ricorsi storici, ci dicono... noi tifosi Milanisti la lezione l’abbiamo già imparata, non abbiamo bisogno di insegnanti perché il calcio ce l’han tramandato i nonni, i papà e l’abbiamo visto noi, vissuto...
Per immaginare un possibile scenario alla fine della prossima stagione ci basta scomodare il Gino, proprietario del Frutta e Verdura qui … “Ma non è che se finiamo in Uefa, Ronaldinho gli rinnovano e Pato parte?”
… qualificazione Uefa, pianificazione della cessione del miglior giocatore in rosa... corsi e ricorsi storici, dicono quelli che parlano bene. … io parlo male -mi ci vuole nulla-, e le chiamerei PUTTANATE.
P.s.: la filosofia nel calcio -e nella vita-, si scomoda quando non si ha nulla da dire di proprio, avete notato?

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