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Non siamo qui per vendere...

Creato il 27 aprile 2015 da Massimo Citi
Non siamo qui per vendere...
In attesa di giudizi, valutazioni, osservazioni e correzioni da parte dei miei tre insindacabili lettori (+ 1 amico scelto per pura simpatia) sull'ultimo romanzo scritto - titolo «Settembre» - mi sono guardato intorno, ho ripescato alcuni vecchi racconti dalle latebre del pc e delle unità esterne [*], ho cominciato a rileggere «Alba Grigia» (titolo provvisorio), il romanzo giunto a 450.000 caratteri e non ancora terminato, ho considerato la possibilità di ribattere il mio secondo romanzo - qui potete trovare la spiegazione -, giungendo, per il momento, alla conclusione di rimandarlo, ho buttato giù qualche idea per il racconto per il prossimo ALIA (qualcuno se ne ricorda ancora?) e letto alcuni capitoli di un romanzo inviatomi da un amico del quale credo parlerò qui. Tra le cose ripassatemi per le mani c'è stato anche un racconto lungo - circa 75.000 caratteri - uscito nel 2008 in ALIA Autori Italiani: «Leggere al buio» che ho deciso di ripubblicare in formato elettronico.
Non siamo qui per vendere...
Sono particolarmente affezionato a «Leggere al buio», non per le sue qualità intrinseche, che per ovvi motivi non posso giudicare, ma per la sua origine e per il suo svolgimento.  Faccio un passo indietro. Qualche anno fa lessi un romanzo di Iain M. Banks dal titolo «Inversioni», uno strano genere di sf che si presentava nei panni di un classico Fantasy di ambientazione medievale (qui la recensione) virando, dopo la metà, in un romanzo di SF del ciclo della Cultura, lasciando i lettori stupefatti e, almeno in un caso, felici come pasque. Chiarisco: non ho nulla contro il fantasy "classico" - anche se il suo medioevo ha spesso qualcosa che suona fasullo o che naufraga miseramente nel ridicolo - ma sono molto più interessato all'incessante mutare della realtà, a una storiografia romanzesca che inserisca anche quel supposto "medioevo" in una vicenda molto più ampia. Il medioevo reale a suo tempo sfociò nella Riforma e nel Rinascimento, cose che ne mutarono profondamente la natura, eliminando le armature, i cavalieri, le dame e le malattie inserendo il prestito a usura, la stampa e l'opinione pubblica.  Personalmente avevo sempre nutrito il desiderio di "scherzare col lettore", presentandogli un romanzo di genere fantasy che si frantuma assumendo panni diversi, di un giallo - ad esempio -, permettendomi singolari anacronismi o inopinati accostamenti e la lettura di Banks mi notificò la possibilità di farlo. Da qui, anni dopo, nacque «Leggere al buio». Ne ho fatto un e-book - decente nella forma anche se temo discutibile per la copertina - che ho messo in vendita su Amazon.it, a 2,99 €, ma che è anche disponibile alla lettura gratuita con il kindle unlimited Chi non avesse mai letto la versione cartacea su ALIA può scaricarlo da 
QUI
e acquistarlo o comunque leggerlo. Non è male, credo, soprattutto se non vi dispiace ridere del Medio Evo romanzesco...
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[*] Capita di dare un titolo provvisorio a un racconto e poi dimenticarsi bellamente anche solo di averlo scritto. O, reciprocamente, ricordare vagamente un racconto non terminato ma non riuscire a ritrovarlo nel caos dei file e delle cartelle contenuti nelle unità esterne. Il problema fondamentale è che si ha una certa idea del racconto o del suo nome mentre lo si scrive ma, passato qualche mese, il nome all'epoca scelto per salvarlo risulta assolutamente anodino e insignificante. Lo so, dovrei dare un titolo più lungo, inserire una brevissima spiegazione al file, scegliere sempre la stessa cartella e fare altre millanta cose serie e ragionevoli ma non ho la testa per questo genere di cose. E mia moglie - consolazione lieve ma reale - non è meglio di me. 

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