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Non siamo sole: in Francia pubblicità sessista Veet rasa al suolo!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Non siamo sole: in Francia pubblicità sessista Veet rasa al suolo!Non siamo sole e non siamo le sole a combattere il mondo stereotipato e offensivo della pubblicità massmediatica.

Come vostra “inviata” dalla Francia, ho infatti il piacere di segnalarvi che pochi giorni fa è stata ritirata, dopo un’ intensa campagna di segnalazioni, una pubblicità della marca di prodotti per l’epilazione Veet. 

La pubblicità, degna di competere con il raggelante spot “Rasa il Pratino” di Wilkinson che sono certa aleggi ancora nei vostri peggiori incubi, purtroppo (o per fortuna!) non è più visibile perché il video postato su youtube è stato rimosso e il sito bloccato. Cercherò quindi di raccontarvelo al meglio, per quanto la voce stridula del ritornello e le movenze dei suoi piccoli protagonisti a quattro zampe superino ogni fantasia e mettano alla prova anche le capacità descrittive più raffinate.

Accompagnato dal gingle mon minou tout doux ( trad: mio micino tutto dolce), lo spot aveva più versioni ed era completamente realizzato in animazione digitale.  Personaggio principale un gattino, anzi una gattina, visibilmente femminile perché dotata di fiocchetto decorativo in testa o  comunque caratterizzata da colori pastello, ciglia ben delineate, sfondo rosa e pose danzanti più o meno aggraziate.  La costernante canzoncina che accompagnava lo spot recitava così: “quando il mio piccolo micino (micina quindi in questo caso) è tutta dolce, ama essere accarezzata dappertutto”.


Non siamo sole: in Francia pubblicità sessista Veet rasa al suolo!

A completare lo spot, ciliegina sulla torta, il sito interattivo, in cui l’utente veniva invitata a cliccare su una delle micine disponibili, cliccare su uno dei metodi e prodotti di depilazione Veet e a procedere, con il cursore, alla prova di depilazione come in un normale videogioco.

Una volta interamente depilata, la micina miagolante veniva chiamata a sostenere  il test, per verificare la buona riuscita della rasatura. A questo punto appariva un gatto nero, visibilmente maschio anche nelle movenze caricaturate, che la osservava scrutando da vicino soprattutto le parti intime. A lui il compito di esaminare la depilazione, mentre la canzoncina in sottofondo continuava il motivetto: Quand mon minou est tout doux,  il fait « miaou miaou » quand il ressemble à un chien fou, il ne me plaît plus du tout [trad: quando la mia piccola micina è tutta dolce fa miao miao, quando assomiglia a un cane rabbioso non mi piace per nulla].

E’ molto importante non sorridere di tali operazioni perché concorrono a delineare un immagine offensiva della donna e delle sue necessità.

Ragioniamo, perché si trattava di uno spot sessista?

Perché è uno spot apparentemente disegnato come un gioco per bambine o  adolescenti, e appartiene a quel mondo di operazioni pubblicitarie che delineano un’immagine della donna infantilizzata e superficiale, eternamente bambina.

Perché se ti rivolgi alle adolescenti allora non devi erotizzare l’atmosfera del tuo spot; con il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza non si scherza, il business non può sovrastare l’etica. 

Perché il gatto nero, che deve esaminare la buona riuscita della depilazione, rappresenta chiaramente una figura maschile, l’uomo che la donna deve compiacere e alla cui opinione deve sottomettersi (come se una donna non fosse capace di amare il proprio corpo e verificare da sola un atto così semplice come la depilazione; ci prendono tutte per stupide?)

L’aspetto più grave: perché per la pubblicità hanno scelto dei gatti e non un altro animale?

Non siamo sole: in Francia pubblicità sessista Veet rasa al suolo!

Come spiega anche la blogeuse  Daria Marx (eh sì, in francese  blogger donne hanno una desinenza che fa la differenza!), minou in francese vuol dire micio, chat vuol dire gatto, ma il femminile di gatta, cioè la chatte è in gergo volgarizzato il modo con cui si parla del sesso femminile e, in parole povere, corrisponde al nostro Fica (o Figa che dir si voglia, come diceva Nanni Moretti in Ecce Bombo, dipende se siamo a Roma o a Milano).

Detto ciò, in Francia non si impiegava molto a capire che questa volgare campagna pubblicitaria era volta a promuovere la depilazione integrale e che quelle gattine altro non erano che allusioni esplicite a vagine da depilare o depilate.

Se volete altre informazioni potete cliccare il blog  A dire d’elles , o l’articolo del giornale Rue89 che ne parla.

Per fortuna un enorme movimentazione di mail e segnalazioni partita dai blog sensibili alle tematiche della differenza di genere ha permesso di spazzare via per sempre questa degradante operazione  sessista. Questo semplicemente per dire che: siamo sulla strada giusta e i risultati si vedono.

Ci libereremo di questa spazzatura e magari impareremo anche la preziosa arte della raccolta differenziata.

Continuiamo così, non siamo sole!



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