Non siamo un paese sportivo
Creato il 05 maggio 2014 da Funicelli
Le immagini di Sabato, all'Olimpico,
hanno mostrato il volto del calcio professionistico, dove le curve
sono spesso in mano alla criminalità.
E dove i club sono ricattati, da questi
personaggi da libro noir (e senza cultura sportiva): il risultato è
lasciare gli stadi a queste persone.
Tutta la sceneggiata della trattativa,
tra l'altro, avveniva di fronte ai vertici della sport italiano, come
il presidente del Coni Malagò.
Di Coni e dello sport in Italia si
parlerà questa sera a Report, in un'inchiesta dove si cercherà di
capire dove finiscono i nostri soldi spesi per lo sport, se e quali
sport vengono incentivati rispetto ad altri (meno scenografici, come
racconterà la lanciatrice di martello).
Si parlerà anche del calcio
dilettantistico, della regola che vincola un tesserato a rimanere
nella stessa squadra fino a 25 anni, a meno di pagare sottobanco
qualcosa. Delle regole sui campi da calcio (parliamo di 500000
impianti), che impongono l'uso dell'erba sintetica (ma anche la terra
battuta va bene), un costo che non tutti si possono permettere.
La sabbia omologata arriva da Latina o
Vicenza: una bella spesa per le squadre del sud.
La scheda della puntata: Sportivo
sarai tu di Stefania Rimini
Abbiamo 1247 atleti militari
stipendiati dallo Stato, 6 milioni di sportivi amatoriali, 4 milioni
e mezzo di agonisti, 45 federazioni sportive, 16 enti di promozione,
95mila società sportive dilettantistiche. Nel grande villaggio dello
sport c'è chi sta a galla a malapena e c'è chi vive da signore con
il denaro raccolto dai tesserati e con i milioni che piovono giù dal
Coni.
Il Coni distribuisce 411 milioni, denaro pubblico che
riceve dal Tesoro e che dovrebbe servire a promuovere l'attività
sportiva. Vediamo che uso ne fanno le varie federazioni sportive: dal
calcio dilettanti al nuoto, dal tennis agli sport dell'aria, dagli
sport equestri all'atletica, al tiro a segno, al pugilato...
E poi c'è il Coni con i suoi 1200
dipendenti e il presidente, l'imprenditore Giovanni Malagò, che
aveva promesso di portare trasparenza ed efficienza. Ma in certi
ambiti sportivi chi osa criticare è punito o radiato, mentre in
altri si abusa delle agevolazioni fiscali per evadere tasse e
contributi. Eppure lo sport è un mondo dove dovrebbero dominare i
valori di lealtà, correttezza, coraggio e passione disinteressata.
L'anticipazione
della puntata su Corriere
– reportime:
Gli altri servizi
che andranno in onda questa sera:
Il
giallo delle pagine di Emanuele Bellano:
Seat Pagine Gialle è la società
che stampa e consegna in tutte le case degli italiani Pagine Gialle e
Pagine Bianche, gli elenchi del telefono. Oggi il suo business è
principalmente on line. Fino alla fine degli anni Novanta la società
era di proprietà dello Stato. Poi si è deciso di privatizzarla. Nel
2003 è finita nelle mani di un gruppo di fondi di investimento.
Allora il suo valore in borsa era di 24 miliardi di euro. Oggi a 10
anni di distanza vale 1000 volte di meno: 30 milioni di euro e ha
dovuto portare i libri in tribunale perché rischia il fallimento. In
questo passaggio ci sono 300 mila piccoli azionisti e risparmiatori
che hanno perso 4 miliardi di euro. E poi ci sono i dipendenti della
società: 1.000 famiglie che rischiano di rimanere senza lavoro.
Autosconto
- Emilio Casalini:
Auto da collezione e auto storiche,
il governo aveva legiferato per tutelare i modelli delle automobili
più prestigiosi e simbolici che hanno percorso le nostre strade e
che hanno segnato la nostra epoca.
I collezionisti sono stati così
agevolati nel pagamento del bollo e del passaggio di proprietà che,
per le auto registrate come storiche, diventa quasi gratuito: a
decidere chi entra in Paradiso è L'ASI, l'Automoclub Storico
Italiano. Alla fine però, nel calderone, ci finiscono anche le
macchine che sono vecchie di oltre 20 anni e che di storico hanno
solo l'età. Come mai?
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