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Non so nemmeno io che cos'è...

Da Alice

Elizabeth guardò la sua immagine riflessa nel finestrino dell’aereo, un paio di occhi d’argento ricambiarono lo sguardo, l’unica eredità di suo padre, assieme alla caparbietà e alla rigida educazione inglese. Le lunghe ciglia nere e i capelli corvini, assieme alla carnagione leggermente olivastra erano invece della mamma, una Maori neozelandese. Un misto di caratteristiche che affascinavano chiunque si trovasse al cospetto di Elizabeth, una cosa alquanto fastidiosa, se ci pensava bene.
Dal finestrino vedeva solo nuvole, il viaggio verso la Nuova Zelanda è interminabile, se si parte da una località geograficamente lontana come Londra. Un battito accelerato del cuore le ricordò il perché di quella sensazione di disagio che non le permetteva di dormire: l’ansia. Brutta bestia. Specialmente se alimentata da un’esagerata dose di caffè. Succedeva sempre così quando partiva per un nuovo lavoro, perché quasi sempre era una nuova avventura. Nuovi amici, nuovi alloggi, condizioni climatiche sfavorevoli, tanto studio … tutto questo non la infastidiva neanche un po’, in fondo era quello per il quale si era impegnata tanto.
Ma non ti piacerebbe avere una famiglia? Non vorresti un lavoro più normale o una casa fissa?
Essere una fra le più brave stuntwoman in circolazione comportava anche questo. Domande inutili. Accompagnate da sguardi di disapprovazione o stupore, a seconda delle circostanze. Ma a Elizabeth non importava, quando era circondata da armi d’epoca o si esercitava in palestra, tutto il resto non contava più. C’erano solo lei, la mente, e lui, il corpo.
Pochi mesi prima era stata contattata da Jim, uno dei registi più famosi degli ultimi tempi, ma anche uno dei suoi amici più cari. “Voglio girare un film ambientato nel Medioevo, sei dei nostri?” “Non so…è un periodo un po’ complicato della mia vita…”, non era vero, aveva solo voglia di stare sola con le sue paure e le sue incertezze. “Ti aumenterò il compenso” aveva detto Jim. “Sai che non è per quello che lavoro, non mi importa niente dei soldi!” … “Prenderai il posto del maestro d’armi, sai Theodor si è ritirato, ormai il suo fisico non è più quello di una volta…”. Non lo lasciò nemmeno finire. Gli chiese subito dove si sarebbe dovuta recare, quale volo prendere e quando. Era fatta, era dei loro.
Ripensando a tutto questo, un sorriso spuntò sulla bocca di Elizabeth, non si era mai considerata una donna ambiziosa, ma la proposta di poter dirigere e coreografare altri stuntmen era il suo sogno, la sua rivincita sulla vita che l’aveva privata troppo presto di una famiglia.
********************Non so che cos'è, non so nemmeno che cosa sarà e se sarà qualcosa di preciso. La mia mente ha partorito qualcosa, per la prima volta. Magari sarà l'ultima o forse no.Lo pubblico qui, sul mio diario, la mia Moleskine virtuale.Magari me ne pentirò...

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