Non soffrire per me, amore mio
anche se ti chiedo l'impossibile
perchè viviamo l'uno nell'altra
entrambi insieme
dei nostri respiri reciproci.
Perdona il dolore che ti soffoca dentro
causato dalla mia diabolica vita
perdona il rifiuto di oblìo
di una sofferenza ansimante
perdona me.
L'ira per il silenzio è solo egoismo
poichè gli specchi parlano con i loro riflessi,
amano con la loro lucidità
avvolgono con la loro trasparenza
ineluttabile.
Ineffabilmente mi spingo verso te,
verso il candore che può sollevarmi
per ora, per sempre
Ti amo
Non chiedo di desistere.
Kalindi Achala, 3 luglio 1924