Ciao a tutti, il personaggio oggetto della mia intervista è Laura Ravaioli, chef di Gambero Rosso Channel e Cielo tv. Devo ringraziare Radio Kiss Kiss per questa piacevole scoperta. Non c'era bisogno certo della mia "benedizione" per affermare ed apprezzare il talento non solo gastronomico ma anche artistico di Laura, la quale con la sua personalità è riuscita a sconfinare dalla normalità settoriale del suo lavoro per divenire così un personaggio istrionico, poliedrico, abile col carisma a far riflettere su tante tematiche di attualità e insegnandoci allo stesso tempo qualcosa in più sul mondo dei fornelli e della cucina in generale. Ringrazio la mia intervistata per la disponibilità che ha dimostrato nel rispondere alle mie domande senza "opporre resistenza", l'umiltà è una dote difficile da conservare quando si sta sotto i riflettori della tv. Segno della sua disponibilità sarà un suo articolo dedicato al film "Julia & Julie". Per saperne di più sul suo conto visitate la sua Fan Page di Fb e il sito www.lauraravaioli.it. *** CHE ABBIA INIZIO L'INTERVISTA***
1. Laura innanzitutto devo farti i complimenti per “l’ospitata” che hai fatto su Radio Kiss Kiss. Stavo guidando l’auto e sintonizzandomi sulla frequenza di “Pippo Pelo & co.” ho ascoltato il duo Ravaioli/Baldini. Siete stati davvero divertenti! Mi avete rallegrato il viaggio! In effetti così mi è venuta l’idea di intervistarti! Veniamo a noi: Perchè il tuo programma è ritenuto dai “boss” del tuo network un prodotto di livello? Merito solo tuo o…? Merito del format, Le ricette di Laura Ravaioli, che propone ricette in modo chiaro ed esaustivo, adatte ad un pubblico trasversale cioè più o meno esperto in cucina. Mettere tutti in grado di ripetere con successo una ricetta vista in tv, tramite spiegazioni precise e dettagliate, è, secondo me, la formula vincente; spinge anche i meno esperti a cimentarsi, non genera frustrazioni ma soddisfazione e quindi la voglia di continuare a seguire il programma per “apprendere” nuove ricette.
2. Puoi spiegare alla mia fidanzata che la pasta col tonno buttato sopra è ufficialmente un piatto e quindi so cucinare? Qui mi avvalgo della facoltà di non rispondere! :-) 3. Ti devo fare una confidenza: Non sono molto avvezzo al mondo degli chef. Al massimo mi seguo per cultura generale “Cotto E Mangiato”(la sigla è carina e anche la mossa finale di Benedetta Parodi!). Pensa che da poco ho capito che cosa era il gambero rosso e le sue declinazioni commerciali. Tuttavia seguo “Striscia La Notizia” e non ho potuto fare a meno di seguire la vicenda sulla “cucina molecolare”. Ci spieghi brevemente a noi profani che cos’è e come mai alcuni dei più famosi chef mondiali adottano questo tipo di chimica nelle loro realizzazioni gastronomiche? Tu cosa ne pensi? Penso che tutto fa cassetta, audience. La vicenda portata sui teleschermi da “Striscia” a mio parere è stata condotta in modo pretestuoso e poco chiaro. In un mix senza senso ho visto gente frustrata che si lamentava delle Guide e chef considerati come avvelenatori. Dobbiamo avere in mente ben chiara una cosa: la chimica è sempre presente in cucina, come la fisica; cucinare un alimento implica proprio una sua trasformazione strutturale. Talvolta questi processi vengono ad arte modificati per raggiungere nuovi sapori, nuove consistenze e forme del cibo, attraverso nuovi tipi di cottura, nuovi strumenti di lavoro e anche tramite l’uso della “chimica”. In realtà si tratta di sostanze (additivi) che ingeriamo quotidianamente, per lo più in modo inconsapevole, consumando ad esempio alimenti confezionati, provate a leggere le etichette di ciò che acquistate! Ma anche in ambito casalingo si ricorre alla chimica: secondo voi se la mamma mette la bustina di lievito (chimico) nell’impasto, al fine di produrre bolle che rendono più leggero e soffice il ciambellone, non sta facendo anche lei cucina molecolare? 4. Laura quanto conta l’estetica nel tuo lavoro di conduttrice e divulgatrice gastronomica? Un aspetto “lindo e ordinato” è indispensabile per chiunque faccia il mio lavoro, sempre. Invece l’aspetto estetico fondamentale e a cui tengo moltissimo è quello dell’ambiente di lavoro. Quando dispongo gli ingredienti per una ricetta sul piano della cucina sono molto esigente, è un lavoro che non demando mai ma svolgo sempre personalmente. In tv il cibo si mangia con gli occhi. 5. Basta con la cucina. Cambiamo menu! Qual è il tuo film preferito e perchè? Blade Runner. Per le atmosfere, la commistione tra futuro e vecchio mondo, la meravigliosa colonna sonora, la bellezza di Rutger Hauer e infine il tema cioè la consapevolezza carica di angoscia che c’è una scadenza ineluttabile, una data scritta nel destino di tutti noi. 6. Dalla conversazione telefonica che abbiamo avuto di recente sono rimasto molto colpito dalla profonda ed enciclopedica cultura cinematografica e anche telefilmica che avevi. Dalla serie: Non solo chef! Quindi posso permettermi di farti questa domanda: Cosa ne pensi di Avatar? Capolavoro cinematografico o film sopravvalutato? Ammesso che tu abbia visto il film! Faccio parte di quella ristretta minoranza che non lo ha ancora visto. 7. Alessandra De Tommasi di Telefilm Magazine, intervistata da noi, alla domanda “Nel panorama attuale, quale serie a tuo parere è innovativa nei contenuti e stile narrativo?” risponde così: “Mi piace moltissimo Boris. Oramai è diventato un tormentone anche in redazione. In Italia si sentiva la mancanza di una serie capace di autoironia e di personaggi così singolari…”. Se non erro – sempre nella famosa telefonata – mi accennasti al fatto che per certi versi questa serie rispecchiava tantissimo il mondo televisivo? Sbaglio? Vero. Boris, ma prima ancora il film “Ginger e Fred” o “Quinto potere”, ci regala un fedele spaccato del retroscena, ci mostra le logiche, le dinamiche che dominano la produzione televisiva. The show must go on! A qualunque costo! 8. Nella tua Fan Page di Fb, vendendo - tra le note - le foto pubblicate, una mi è saltata all’occhio: C’eri tu e Bree Van De Kamp del telefilm Desperate Housewives con una descrizione sottostante della casalinga di Wisteria Lane. Mi indichi le analogie e le differenze che hai con il personaggio sopracitato? Siamo entrambe affette da un disturbo della personalità che ci porta ad essere ordinatissime ed efficientissime tutto al fine di avere un effimero controllo sulla nostra vita e il mondo che ci circonda. Questo comportamento deviato si rivela utilissimo se applicato in campo pratico dove sono richieste alte doti di precisione. Io e Bree differiamo nella vita privata, lei è sempre ingessata, anche a casa, io sono più easy. 9. Leggendo - bel pezzo complimenti - il tuo articolo “A Tavola Con Ugo” dedicato al compianto Ugo Tognazzi ho scoperto che l’attore de “La Grande Abbuffata” era un autore di ricette e di conseguenza un appassionato di cucina. Quali sono stati i tuoi miti del passato che ti hanno ispirato al mondo gastronomico? Non ho personaggi di riferimento per quanto riguarda il mio stile di cucina, io mi dedico ad una cucina casalinga ben fatta, anche quando si tratta di ricette etniche, ho uno stile folk, popolare. Però mi piacciono le storie dei grandi chef, leggo volentieri ricettari e biografie. Ci sono storie incredibili come quella di Vatel che è stata portata sugli schermi nel 2000 da Roland Joffé con Gérard Depardieu.