Il suo sogno nel cassetto è veder pubblicato un suo lavoro sul New Yorker. Una rivista che, tra le sue pagine, ha ospitato artisti da lui molto amati e seguiti come Art Spiegelman, Charles Burns, Chris Ware e Daniel Clowes. Oggi vi presentiamo Christian Dellavedova, illustratore freelance residente a Milano, dove lavora nel campo dell’editoria e della pubblicità.
Nel suo lavoro si sente un po’ come mr. Wolf in Pulp Fiction, ossia “risolve problemi”, siano essi il testo di un articolo o la richiesta di un particolare cliente. Un’attività che coinvolge appieno il suo processo creativo, che passa da momenti d’ispirazione in cui “la prima è quella buona” a momenti in cui deve rimboccarsi un pò di più le maniche. Sensazioni in cui si ritrovano tutti coloro che svolgono un lavoro creativo.
Il suo compito è consegnare l’immagine giusta per ogni cliente e per assolverlo, a volte, deve fare delle scelte che trascendono lo stile, anche se ciò potrebbe andare a suo svantaggio. Perché l’illustratore non è semplicemente un disegnatore, ma deve saper pensare, avere un’opinione, colpire l’attenzione, sintetizzare e allo stesso tempo raccontare storie, facendo sentire la propria voce. È un lavoro in cui art direction e capacità artistiche si fondono assieme.
La sfida, per Christian Dellavedova è quella di seguire la sua voce: trovarla, guardarla mentre cambia, matura e si sviluppa. E al contempo cercare di lavorare con i suoi miti, le riviste che ha sempre comprato per i favolosi lavori in esse contenuti.