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Non solo partigiani: “Ricordiamo i Repubblichini morti”

Creato il 01 giugno 2011 da Lapulceonline

In occasione della commemorazione in Cittadella ad Alessandria dei militari della Brigata “Ravenna”, i Consiglieri Comunali Mario Bocchio e Maurizio Sciaudone tornano alla carica, chiedendo all’Amministrazione Comunale di dare il benestare per murare in Cittadella, a spese del Comitato Onoranze Caduti della Rsi, una lapide con l’intento di ricordare anche il sacrificio dei “repubblichini” che furono condannati a morte dal Tribunale del Popolo e fucilati proprio all’interno della fortezza. Tra gli stessi figurano il Ten. Col. Edoardo Baralis (giustiziato il 4 maggio 1945), il Comandante della “Brigata Nera” di Savona Paolo Pini (6 maggio 1945) ed il Comandante della “Brigata Nera” di Imperia, Mario Massina (8 maggio 1945).

In occasione della ritirata delle truppe della Repubblica Sociale e la resaa a Valenza, la Cittadella venne usata come prigione. “Da anni auspichiamo la Pacificazione Nazionale, processo che mira a far cessare l’odio tra vincitori e vinti di una guerra civile che ha diviso il Paese – sottolinea il Consigliere Bocchio – Riteniamo i tempi ormai maturi per dare una più onesta lettura dei fatti storici e favorire la formazione di una nuova Coscienza Nazionale, nella consapevolezza che così si potrà parlare di vera Unità Nazionale”.

“Vorremmo che il sangue versato durante la straziante guerra civile sia considerato tutto sangue italiano – aggiunge Bocchio- Infatti, partendo dal presupposto che fu guerra civile, si deve tendere ad una reale e condivisa pacificazione nazionale, abbandonare la strada dell’odio strumentale ed aprire una discussione approfondita sui Valori che sono realmente fondanti nella nostra Comunità Nazionale. Chiaramente per fare ciò bisogna chiudere il processo al passato e considerare che anche i Ragazzi della Repubblica Sociale morirono per la Patria e come tali vanno finalmente ricordati”.


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