Lo so che l’arcobaleno è un effetto ottico e meteorologico e, se mi impegno un po’, riesco persino a spiegare come funziona il complesso gioco della luce radente del sole rifratta, riflessa e di nuovo rifratta in centinaia di goccioline di pioggia: al liceo ho studiato abbastanza ottica da perdere tutta la poesia.
Eppure…
Eppure quando mi succede, come oggi pomeriggio, di alzare gli occhi e di vedere l’arcobaleno attraversare il cielo spariscono dalla mia mente tutte le spiegazioni razionali e scientifiche e riaffiora la dimensione del sogno e vorrei camminare fino a trovare la mitica pentola colma di monete d’oro (che tra l’altro mi farebbe comodo) e non riesco a staccare lo sguardo e mi riscopro ogni volta stupita come quando ero bambina.
Quanto è bello, qualche volta, lasciarsi cullare dalla dolcezza delle fiabe.