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Non sono ancora pronta per dirti le parole che non ti ho detto. Ma per Vampirimposhi Chapter II sì.

Creato il 02 dicembre 2011 da Charlotteforever25
16ore dopo. La risposta è ancora sì (la domanda era mi sentirò ancora così fra 16 ore, cioè ad ancora 21 ore dall'arrivo? Risposta: sì.)
Misono svegliata alle 7, quindi ho dormito più in treno di quantonon dorma a casa. Poi colazione con pane ai semi di lino e frutta,té verde e caffé espresso. La notte è passata veloce, il rumore del treno nonmi dava fastidio, anche se per essere onesti, ho difficoltà a fare un esempiodi rumore che può interrompere i miei sonni. Questa mattina abbiamo passato lestazioni di Kasama e Ngulunku. Ci hanno detto che abbiamo fatto un terzo dellastrada e che per l'ora di pranzo saremo al confine. Il treno si riempie ad ognistazione di passeggeri senza fretta né bagaglio. La mia calligrafia stapeggiorando. Confermo che Fausto avrebbe preferito regalarmi una borsetta dicoccodrillo.Sarebbeil caso di fare un po' di stretching per allungarsi. E' buffo come in questispazi ci si chiuda come tartarughe. Eppure lo spazio c'è. Eppure ci chiudiamo.Noi esseri umani siamo proprio una categoria buffa. Per dare una svolta movimentata alla giornata, ho in programma per questo pomeriggio una vasca di treno: vado a vedere la terza classe. Per dare, invece, una botta di mondanità a questo viaggio, stasera andrò al loungedel treno di cui tutti parlano. Ieri non sono andata perché ero già in pigiamae non era il caso di calcare le scene in quel modo. Credo che anche sul trenosia opportuno mantenere la propria eleganza in qualche modo. Forse le zeppesarebbero state un po' esagerate - stazione di Chimba - ma sono sicura che nellozaino c'è qualcosa di adatto anche a questa occasione.
Non sono ancora pronta per dirti le parole che non ti ho detto. Ma per Vampirimposhi Chapter II sì.Parentesi santità. InZambia la religione cristiana rappresenta per la popolazione una delle grandicertezze della vita. God is able. Il resto non si sa. Si sa solo che Dio può.Può salvare. Perdonare, redimere, sostenere. Convertire, rassicurare, punire,se necessario. E benedire sempre.Tutti,dalle persone ai taxi, dai negozi alle case, dai quotidiani ai barbieri aifalegnami, esibiscono a chiare lettere l’impronta del Creatore. Messaggi come Dio è buono, Dio sa, Io credo, Io prego, Dio può, Credi inDio, sono appesi ai colli della gente, scritti sul lunotto della macchina,sono anche un’attrattiva per la clientela che tra un semplice hair salon ed un Blessed by God hair salon preferiranno manco a dirlo il secondo. Ladomenica si va a messa, durante la settimana si vanno a fare le prove di cantoper la messa della domenica, si salutano gli amici migliori con un God blessyou che può diventare God bless you and your family nelle occasioni più speciali.Tutto questo ha dato una specie di direzione a certe vite altrimenti trascorsetra buste di gin monodose e tabacco dal sapore nauseante arrotolato in carta digiornale. L’evangelizzazione dell’Africa, la chiamano. Per molti una secondacolonizzazione, un motivo per cui puntare il dito contro qualcun altro per idisagi altrui. Eppure questa evangelizzazione è stata accetta così di buongrado che viene da pensare che forse una guida ci voleva. Una luce da seguire,una speranza da afferrare, un’entità da ringraziare, da comprendere - anche troppo - ciecamente. Lesisters e i fathers che ho conosciuto in Angola e in Zambia non hanno niente ache vedere con le suore abbrutite dai baffi, imbottite di bigotteria e semprepronte a promettere l’inferno ai blasfemi, come quelle che ho conosciuto inItalia e con le quali, per le ragioni di cui sopra, ho sempre cercato dievitare rapporti. E’ bello, poi, quando ti ricredi. E’ bello per me scriverequanto le missionarie che ho trovato nel sud del mondo siano belle. Con la faccia liscia e luminosa di chi è felice di aiutare gli altri; belle mentredanzano al ritmo delle percussioni e se ne fregano se le suore non possonoballare al ritmo delle percussioni ancheggiando; belle mentre pensano a comefare di più, come meglio. Senza giudicare. Senza promettere la sofferenzaeterna a chi non si comporta secondo i loro canoni. Perché anche le suore delsud del mondo hanno dei canoni. Anche le suore del sud del mondo portano ilmessaggio dello stesso Dio, ma non pretendono che tu lo intenda come loro. Laloro energia contagiosa, l’empatia radiosa, il carisma magnetico le rendono piùche una piacevole compagnia. - Cosafanno queste sisters la domenica?- Si vestono da suore e vanno a messa. - Beh,andiamo a vedere. Se la compagnia è buona… - Sì,lo è. - Alloratorno anche domenica prossima. Chissàche non si scopra pure se Dio è bianco o nero.
Non sono ancora pronta per dirti le parole che non ti ho detto. Ma per Vampirimposhi Chapter II sì.Parentesi saggezza delle ore 13. Abbiamomangiato le patatine del treno che erano pure buone e non perchè le mie papillegustative sono ormai alla frutta. Anzi, dopo un anno di cibo monocolorezambiano, ho cominciato ad amare l’arte della cucina. Ho iniziato a provarepiacere immenso non solo quando sforno un dolce, ma anche quando lo impasto,quando sposo ingredienti apparentemente incompatibili. Sono diventata espertadi forni, lievitazione, ciambelline al vino, supplì. Provo piacere quandocuocio il miglio e sento il suo odore salutare, se sento che il riso scoppiettadi felicità quando aggiungo il vino bianco, quando capisco che tutto questo è una forma di meditazionenon canonica eppure assai più efficace di una lezione di yoga. Forse il fatto èche non ho fretta di vedere il risultato e questo fa la differenza. Forse è questione di saggezza, di gestione consapevoledel tempo, la consapevolezza in particolare, che il tempo che passo in cucinanon è tempo sprecato, ma tempo guadagnato. In anni di vita. E’ uno dei tantisegreti di una vita centenaria, dopo il dormire nudi e farsidocce fredde anche in inverno (vedi inverno nel nord del mondo, non invernoafricano). Mi chiedo se l’Africa abbia in qualche misura accelerato questoprocesso di consapevolezza, oppure ne sia sta l’artefice. Mi chiedo cosapenserei adesso se non fossi nella cuccetta B2, dello scompartimento C2 del treno Kapiri-Dar, mi chiedo se ho già vissuto esperienze delgenere, magari in un’altra vita quando ero un samurai, un delfino dell’OceanoIndiano, l’anima gemella di Nureyev, l’uomo dei sogni di Coco Chanel, unvampiro, l’amico del cuore di Peter Pan, l’occhio di David Livingstone. (...)Non sono ancora pronta per dirti le parole che non ti ho detto. Ma per Vampirimposhi Chapter II sì.Bello e un po' frustrante. Sonoormai 28 ore che sono in treno e anche un po’ fuori dal mondo. A quest’oradivento romantica in modo nauseante, quindi dirò cose tipo vedo passareil mondo sotto il mio naso e così via. A dire il vero non è solo ilromanticismo che mi fa parlare, ma la realtà dei fatti. Oggi siamo entrati inTanzania e lo scenario è cambiato completamente. Era un bel po’ che si vedevanosolo foreste, piane, pianure, quindi si può immaginare quale emozione sia stataattraversare uno scampolo di Rift Valley. I bambini alle stazioni non parlanopiù nessuno dei dialetti a noi familiari, ma solo swahili. Il ballo naturalmenteregna, come al solito. Constato, infatti, con piacere che nemmeno loro hannoquella molletta che limita il movimento di bacino di noi poveri comuni mortaliche non abbiamo nessuna speranza di capire dov’è che si deve operare pertoglierla. E che continuiamo ad insistere a fare tentativi di ballo senzasapere che non ce la faremo mai.Non sono ancora pronta per dirti le parole che non ti ho detto. Ma per Vampirimposhi Chapter II sì.Lucky you. Hovinto 100.000 kwacha a briscola. Ho pensato che il coniglio corre un sacco eche mi dovrò allenare per seguirlo. Ho lavato le mani con acqua corrente (!!!!!!!) eorganizzato una cena a base di avocado e formaggio. Giuro che quandoarrivo a destinazione mi nutro solo di pesce e frutta. Lo dico in particolareora che ho visitato accidentalmente la cucina del treno, cioè uno spazio di unmetro quadro all’interno del quale lo chef si muove con grande nonchalanchenonostante la temperatura superi i 50°. La visita in cucina è stata un errore.Accidenti, domani, quando le provviste saranno finite, sarò costretta arinunciare all’insalata di cavolo perché ho visto con quale noncuranza vengono trattatii cavoli. Soli, abbandonati in un angolo ad invidiare la cura con la qualevengono trattati i polli. Con questa riflessione profonda sulle ingiustizie chepopolano ogni ambito di ogni esistenza, mi infilo nel sacco a pelo a mummia.Anche stasera niente lounge. Perché in fondo che bisogno c’è di riempirmi latesta di rumore? C’è il silenzio stasera. Molto più sexy di un paio di zeppeche cercano l’equilibrio su questa terra neutra e in continuo movimento.
Non sono ancora pronta per dirti le parole che non ti ho detto. Ma per Vampirimposhi Chapter II sì.

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