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Non sono capaci!

Creato il 28 giugno 2011 da Patuasia


Interessante intervento in aula del consigliere di Alpe, Albert Chatrian, circa il rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2010. Secondo Chatrian l’analisi del rendiconto è, per una amministrazione, “un momento importante perché offre l’occasione per riflettere sulle scelte fatte, per compiere un’approfondita analisi sull’oculatezza o meno delle previsioni e delle correzioni in corso d’opera“. Ha ragione! Il rendiconto è la fotografia della macchina amministrativa regionale, ma purtroppo non viene preso nella dovuta considerazione, forse perché troppo tecnicistico e incomprensibile ai più, eppure saper valutare la gestione della “macchina” è fondamentale. Cercherò di spiegarlo in modo semplice. In fondo è come se si trattasse di una grande famiglia dove ogni anno si affronta il tema del patrimonio investito, di cosa si è sbagliato nell’anno precedente  e, quindi, quali errori bisognerebbe evitare. Nell’esaminare il rendiconto della Regione 2010 si scopre che i soldi impegnati (cioè di cui si è individuata la destinazione) sono 1.780 milioni di euro, ma l’amministrazione è riuscita a liquidarne solo il 73,10%, meno ancora dell’anno precedente (74,10%). Cosa significa? Che la Regione predispone dei progetti, accoglie domande, mette da parte dei soldi e poi non li spende! L’agricoltura risulta il settore più penalizzato. Nonostante siano state dedicate, sull’ultimo numero del Peuple, ben due pagine all’Inarpa con tanto di interventi illustri: Rollandin, Isabellon, Perron, Prola e Bianquin che affrontano il tema dell’economia di montagna: “un milieu fragile qui a besoin d’etre constamment e attentivement surveillé…”, l’UV, con i suoi alleati, permette che a fronte di 82 milioni impegnati per il settore agricolo, ben 53 milioni di euro rimangano infruttuosi nelle casse regionali durante il 2010! Insomma la “macchina” non funziona: pesantezza burocratica e dilatazione esaperante dei tempi sono le principali prove di un grave “difetto organizzativo” che trova nell’incapacità politica di agevolare l’accesso ai servizi, la principale causa della bassa capacità di spesa.


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